Strage in discoteca, alla Lanterna Azzurra di Corinaldo molti più ingressi del consentito
E lui, indagato a piede libero per omicidio preterintenzionale, lesioni dolose e lesioni colpose per i fatti della discoteca, è tornato a casa insieme alla madre, che ha assistito all'udienza. La casa per altro potrebbe essere quella della nonna, in una frazione di Senigallia, o quella della madre in un'altra borgata. Ma in tutte e due il campanello squilla vuoto: in una si accende una luce dietro una porta a vetri. Ma è solo un'accensione automatica legata al campanello. «Non c'è nessuno» conferma una vicina, che per altro non conosce bene la famiglia «arrivata da poco dalla Romagna» . Il minorenne - raccontano gli avvocati Andrea Mone e Martina Zambelli - è «contento» di essere libero, un ragazzo «sensibile, intelligente», ma «provato» da un'avventura «pesante», e anche dal dispiacere per i ragazzi più o meno suoi coetanei morti o feriti fuori della discoteca. Un fatto di cui comunque nega di essere coinvolto, pur avendo fornito «elementi significativi» alla Procura minorile, che ora dovranno essere supportati da «prove concrete», dicono i difensori. Il 17enne è stato trovato in un residence di Senigallia con due etti di stupefacenti tra cocaina e hascisc e due adulti: «la droga non era la sua» spiegano i legali.
Mentre i due adulti, per i quali oggi è stato convalidato l'arresto, negano ogni responsabilità per quello che è avvenuto nella discoteca. A portare i carabinieri sulle sue tracce sarebbero stati dei precedenti, in particolare una denuncia per rapina ai danni di alcuni coetanei. Da allora le forze dell'ordine lo hanno sempre tenuto d'occhio e dopo la notte della Lanterna azzurra, dopo che tre ragazzi hanno detto di averlo ìriconosciuto, sono andati a cercarlo al residenza, dove era ospite occasionale. La sua posizione è ancora tutta da chiarire. Intanto le indagini dei carabinieri, coordinate dalla Procura della Repubblica che ha indagato 7 persone, vanno avanti. E tanto per dare un'idea della complessità degli accertamenti da svolgere torna alla ribalta la questione del numero dei biglietti venduti. O meglio, delle presenze all'interno della discoteca: le due sale aperte potevano contenere 731 persone, ma da vari approfondimenti risulta che le presenze all'interno fossero molto più di quello consentito dalle norme: lo dimostrerebbero i biglietti 'regolarì, ma anche i tanti braccialetti e tagliandi per la consumazione che molti ragazzi hanno portato spontaneamente ai carabinieri. Buone notizie arrivano dagli Ospedali Riuniti di Ancona: sono saliti a tre i ragazzi per cui è stata sciolta la prognosi.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 12 Dicembre 2018, 20:37
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