Insulti razzisti in aula, la maestra ai bimbi
di colore: "Tornatevene nella giungla"
di Stefania Piras
Lei, una 49enne meridionale con alle spalle una lunga carriera in cattedra, si rivolgeva così a tutta la classe. Ma le frasi più sprezzanti erano rivolte ai bimbi con la pelle nera. Le indagini sono cominciate ad aprile, in classe sono state installate cimici e videocamere. Nel giro di pochi mesi i militari hanno ascoltato le testimonianze degli altri docenti, delle insegnanti di sostegno e hanno verificato e confermato quello che era stato segnalato nella denuncia iniziale di due genitori ai quali poi si sono aggiunti altri.
Parlavano di insulti, sgridate e strattoni contro i bambini. “Violenza fisica e psicologica”, scrivono nei loro riscontri i militari. I ragazzini venivano trascinati fuori dalla classe con la forza. Alcuni di loro nel tempo avevano cominciato a manifestare reazioni di sofferenza psico-emotiva e la mattina si rifiutavano di andare a scuola. Non bastava raccontare a mamma e papà quello che succedeva in classe. La maestra era sicura perché di fronte agli stessi bambini si prendeva gioco dei loro genitori, dei dubbi e delle domande che legittimamente ponevano alla preside per capire cosa davvero accadesse a scuola.
Ora i Carabinieri hanno notificato due avvisi di conclusione delle indagini preliminari all’ insegnante ma anche alla dirigente dell’Istituto Scolastico comprensivo di Traversetolo. La prima è accusata di aver maltrattato più volte gli alunni della classe con l’aggravante della discriminazione e di odio etnico-razziale, mentre la seconda è accusata di favoreggiamento personale. La preside non ha denunciato quanto accadeva e diceva che avrebbe avviato provvedimenti disciplinari. Ma lo diceva e basta.
Visti gli elementi raccolti, il Gip di Parma, su richiesta della Procura, ha emesso un’ordinanza di sospensione dal pubblico ufficio per l’insegnante che a settembre non è tornata in classe.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 26 Ottobre 2015, 10:41