"PAPA FRANCESCO". BUENOS AIRES IN FESTA
COME PER I MONDIALI DI CALCIO -FOTO/VIDEO

"PAPA FRANCESCO". BUENOS AIRES IN FESTA COME PER I MONDIALI DI CALCIO
ROMA -Dio mio!, Il nostro Papa, Il Papa dei poveri. Le prime pagine della stampa latinoamericana sono un tripudio di esclamazioni per l'elezione di Francesco I, il primo pontefice sudamericano. Salutato ed applaudito con orgoglio dal Messico al Cile con immagini ed edizioni speciali mentre in Argentina la stampa non dimentica alcune tappe della biografia di Jorge Mario Bergoglio: le accuse di connivenza con il regime di Videla e gli scontri con i governi dei coniugi Kirchner. In Argentina - dove El Clarin e La Nacion non sono ancora nelle edicole - «Un argentino, nel nome di Dio» è il grido di gioia con cui apre LA RAZON mentre EL DIA DE LA PLATA titola «È argentino» con una foto a tutta pagina di Bergoglio che saluta la Piazza San Pietro gremita e in basso la scritta: «Un giorno storico, orgoglio e grande emozione nel Paese».







BUENOS AIRES IN PIAZZA. Jorge Bergoglio, un Papa argentino, il primo dell'America Latina. Il paese prima pare non capire bene la notizia, poi serpeggia lo stupore e l'incredulità. Quindi, digerita la sorpresa, scatta la gioia, un'immensa ondata di emozione, mentre i media impazziscono, tra i collegamenti con il Vaticano e la ricerca di parenti, amici e giornalisti vicini al successore di Benedetto XVI. Paese profondamente cattolico, i siti web e le reti tv hanno in questi giorni seguito passo passo le Congregazioni e il Conclave. I nomi che circolavano erano quelli ripetuti anche in Italia, Angelo Scola e Odilo Scherer. Si parlava soprattutto di quest'ultimo, per ovvie ragioni di vicinanza con il Brasile. Ma anche su twitter, molto attenta a ogni movimento proveniente dalla Santa Sede, la frequenza del termine 'Bergogliò è stata sempre molto bassa, e non solo oggi.



IL CONCLAVE 2005. L'arcivescovo di Buenos Aires, ex presidente dell'episcopato del paese, non è stato al centro dell'attenzione dei media. I vaticanisti di Buenos Aires si sono limitati a ricordare il Conclave del 2005 che vide Ratzinger Pontefice, con un antagonista di peso: Bergoglio, che da 'rivalè del Papa emerito è ora diventato il suo successore. A Buenos Aires, la piena consapevolezza di quanto successo al Vaticano emerge solo qualche ora dopo la notizia dell'elezione giunta sul Rio de la Plata a metà pomeriggio. Anche il saluto della presidente Cristina Kirchner (che sarà presente a Roma alla cerimonia di inaugurazione del pontificato) arriva dopo quello di altri capi di Stato. Al nuovo papa, Kirchner esprime il desiderio che il nuovo pontificato dia buoni frutti per la «giustizia, l' uguaglianza, la fraternità e la pace nel mondo». Sono note le relazioni 'freddè tra la presidente e l'ex cardinale Bergoglio, soprattutto sui diritti dei gay e sulla libera circolazione dei contraccettivi. A rimanere di stucco dopo le 'breaking news' sono anche i fedeli raccolti nella Cattedrale Metropolitana che s'affaccia sulla storica Plaza de Mayo. Al momento dell'annuncio stavano recitando il rosario. Una donna si è inginocchiata e ha esclamato: «Non ci posso credere, abbiamo un papa argentino!».



SANGUE ITALIANO. La stessa frase detta, oppure pensata, da milioni di concittadini del nuovo Papa che - come tanti argentini - hanno sangue italiano nelle vene. La notizia targata Santa Sede rimbalza rapidamente in lungo e in largo nell'immenso paese sudamericano, dai confini con la Bolivia, fino alla Patagonia e alla Terra del fuoco, nelle aree più sottosviluppate del paese. Nelle regioni dove vivono gli argentini più poveri: quelli ai quali Bergoglio si è sempre rivolto, pur nel suo stile fatto di austerità e semplicità, senza clamore. Da più parti in queste ore si ricorda per esempio che il nuovo Pontefice qualche anno fa ha creato la 'pastorale delle bidonvillè di Baires, dove ama recarsi spesso. «Darà profondit… allo spazio di evangelizzazione e la prossimit… della Chiesa agli uomini e ai loro problemi», ha commentato monsignor Jos‚ Mar¡a Aracendo, presidente della conferenza episcopale argentina, successore del nuovo Papa in quell'incarico. Nel mondo hanno parlato anche gli argentini 'famosì.



MARADONA. «Appena verrò in Italia mi auguro di poter avere un'udienza con lui», ha confidato al telefono da Dubai, al suo legale italiano, Angelo Pisani, il grande calciatore Diego Armando Maradona. «Un Papa argentino! Quanta felicità! Francesco I, mi piacerebbe poterti dedicare il Mondiale 2014!»: è il messaggio che l'argentino Lionel Messi, un altro grande del calcio, dedica all'elezione a Pontefice del connazionale. Arriva la notte e il paese stenta ancora a credere alla grande novità, nonostante la notizia del papa argentino abbia monopolizzato l'intero spettro dei media. Nell'immensa megalopoli non si parla d'altro: soprattutto nell'angolo tra le 'calles' Membrillar e Bilbao: qui, a Flores, uno dei mille quartieri della capitale, è nato Bergoglio. «Giocavamo dietro il seminario, qui a due passi», ricorda Osvaldo, uno dei vicini che è sceso in strada per ricordare e parlare con gli altri vicini: tutti segnalano che oltre a religioso, e ora Papa, Bergoglio è da sempre un grande tifoso di calcio. La sua squadra è il San Lorenzo, del quartiere di Almagro. Un grande 'barriò di Buenos Aires per un uomo il cui orizzonte ora è il mondo.
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Ultimo aggiornamento: Giovedì 14 Marzo 2013, 13:22
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