«Tornai a casa nel primo pomeriggio del 2 giugno e a casa c'era mio zio Carmine Belli: gli chiesi hai saputo chi è scomparsa. Lui disse di no. Allora gli feci vedere un volantino con la foto di Serena che avevamo per le ricerche. Lui mi disse che l'aveva vista venerdì mattina (il 1 giugno 2001, giorno della scomparsa ndr) litigare davanti al bar Chioppetelle con un ragazzo biondino e che lei piangeva. Disse è proprio lei. Per questo lo invitati ad andare in caserma per dire che l'aveva vista». Così Mariapia Fraioli, uno dei testimoni sentiti in dibattimento per la prima volta, davanti alla Corte d'Assise d'Appello di Roma nell'ambito del processo per l'omicidio di Serena Mollicone, la giovane di Arce uccisa nel 2001.
Serena Mollicone, il racconto di Carmine Belli sull'ultimo avvistamento: testimoni chiave in aula
La testimonianza
«Disse che Serena aveva pantaloni neri e una maglietta rossa», ha aggiunto confermando, come dichiarato all'epoca dei fatti, che la giovane aveva anche una borsetta. «Del ragazzo disse che era biondino e alto quanto Serena», ha proseguito. C'erano altrii testimoni mai ascoltati in dibattimento chiamati dall'accusa a confermare le esternazioni di Carmine Belli che in primo grado, dove sono stati assolti tutti gli imputati, sono state ritenute "inattendibili".
La stessa circostanza e' stata confermata da Bernarndo Belli, un'altra testimonianza che per la prima volta entra nel processo. «Quella mattina sia un ragazzino che Carmine Belli mi dissero che avevano visto Serena davanti al bar Chioppetelle - dice - Il bambino disse che aveva visto un ragazzo che strattonava una ragazza e che lei piangeva».
Ultimo dei nuovi testi a sfilare davanti alla prima corte d’appello di Roma è stato Antonio Fraioli. «Più persone, tra cui anche la barista, dissero di aver visto Serena Mollicone davanti al bar Chioppetelle in compagnia di un ragazzo che la strattonava.
L’ex fidanzata di Marco Mottola
In aula ha parlato anche Laura Ricci ex fidanzata di Marco Mottola nel 2002, sempre sulla presenza in quel bar. «Marco mi telefonò, mi disse 'mi hanno sentito a Frosinone e mi hanno chiesto dove fossi il 1 giugno del 2001 e se fossi andato al bar Chioppetelle'. Poi aggiunse 'ho detto che non mi ricordavo e che certamente se sono stato in quel bar l'unica persona con cui potevo stare eri tu'. E infine concluse con 'sicuramente chiameranno anche te'. Io in quel bar non ci sono mai stata'. Di essere stata a Chioppetelle non potevo confermarlo perché non c'ero», ha aggiunto. E sui capelli ha detto che «a volte portava le meches, poi li tagliava. Nel periodo in cui siamo stati insieme li aveva a spazzola. Quando ha cominciato a girare la voce che si pensava fosse stato lui a uccidere Serena stava male. Quando passavamo davanti alla cartoleria di Guglielmo lui diceva sempre, il papà di Serena è 'convinto che sono stato io». Quanto all'ipotesi che potesse essere lui l'autore dell'omicidio di Serena, Ricci ha aggiunto: «Ho sempre pensato che se mai avesse potuto fare una cosa del genere si sarebbe fatto aiutare da altri», ha detto. La prossima udienza il 16 maggio: in aula Carmine Belli e Pierpaolo Tomaselli.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 22 Aprile 2024, 10:10
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