Ecofin, Gualtieri: «Flessibilità, Ue disponibile a favorire investimenti»
Flessibilità, primo passo Ue
Manovra, più tempo per tagliare il debito e frenata sulle privatizzazioni
Molti Paesi, ha spiegato, hanno sottolineato come sia opportuno «aprire la discussione sulla legislazione solo se siamo sicuri di chiuderla meglio di com'era». Posizione da sempre della Germania, con la quale ha bloccato ogni riapertura dei Trattati. Ma anche la Francia frena in questo caso, e Gualtieri è realista: «La prudenza non è solo della Francia, ma di tutti noi», ha detto, spiegando che il discorso della revisione delle regole va tenuto su un piano distinto rispetto a quello che l'Italia può fare nella sua politica economica e nella manovra. La prossima legge di Bilancio sarà quindi fatta «all'interno delle regole, che comprendono anche il pieno uso della flessibilità», ricorda il ministro. Punto sottolineato più volte anche dalla presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen. Tra le righe ci si legge un'apertura all'Italia, anche se, teoricamente, la flessibilità a disposizione era finita. In realtà Bruxelles si sforzerà di andare incontro al Governo cercando nuovi margini, nelle vecchie regole o nelle nuove eccezioni, per consentirgli di attuare il piano di investimenti che ha in cantiere. «Il tema della 'golden rulè è entrato nella discussione» dell'Ecofin, ed «è emersa la disponibilità della Commissione ad approfondire forme per proteggere e favorire investimenti legati a grandi priorità a partire dal clima», assicura Gualtieri. Il quale, conoscendo le parole che ben dispongono la Ue, promette di mettere il debito su un percorso di discesa. Obiettivo che non potrà però essere raggiunto contando sulla massiccia operazione legata alle privatizzazioni come previsto dal precedente governo: «quelle cifre (1%, circa 18 miliardi, ndr) sono irrealistiche», ribadisce il titolare di via XX Settembre. Toccherà al commissario Paolo Gentiloni trovare il modo per far passare le richieste italiane, anche se «non sarà commissario alla flessibilità dell'Italia ma al rilancio dell'Europa», ha chiarito il ministro. Perché «non chiediamo eccezioni per l'Italia ma vogliamo concorrere con la nostra autorevolezza al rilancio del progetto Ue».
Ultimo aggiornamento: Domenica 15 Settembre 2019, 11:30
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