Le rassicurazioni di Fininvest e MFE-Mediaset su una gestione in continuità delle tv, dopo la morte del fondatore dell'impero Silvio Berlusconi non hanno placato la speculazione che continua a immaginare scenari di vendita della holding televisiva di diritto olandese. Coloro che fiutano stravolgimento probabilmente confidano in inaspettate novità che potrebbero emergere dall'ultima versione del testamento di Berlusconi, custodito nello studio RLCD del notaio Arrigo Roveda di Milano, storico consulente del Cav. L'ultimo aggiornamento sarebbe stato rivisto poco prima del penultimo ricovero al San Raffaele: tra le ultime volontà trascritte, ci sarebbe anche la destinazione di una somma di denaro a favore di Marta Fascina, la compagna che è stata fino all'ultimo al fianco di Berlusconi. Comunque, come da tempo il fondatore del gruppo e leader di FI ripeteva ai suoi consulenti, egli ha confezionato l'eredità in maniera da disinnescare battaglie legali come quelle scoppiate sul testamento del fondatore della Fiat.
I mercati
A causa di massicci ordini di acquisto dei titoli, ieri le azioni di MFE sono salite di nuovo sull'ottovolante: i titoli B più appetibili perchè incorporano 10 diritti di voto, hanno chiuso in crescita del 7% a 0,75 euro, ai massimi da un anno e mezzo, mentre le azioni di categoria A hanno segnato un rialzo finale del 13% a quota 0,56 euro, con una capitalizzazione salita a 1,75 miliardi. Eppure alcuni dei potenziali indiziati a voler strappare il controllo agli eredi, si tirano fuori, come Vivendi. Da Parigi si apprende che la media holding non è interessata a rientrare nella partita sul Biscione, dopo che a maggio 2021 ha siglato un armistizio tombale con un percorso di disimpegno in 5 anni, al raggiungimento di target di prezzo (da 2,8 a 3,1 euro) più alti dei valori attuali. Vivendi non si rimangia gli accordi, dopo una guerra dal 2016-2021 e sono due i fronti nei quali si sente coinvolta: in Francia su Lagardère dove ha avuto disco verde dall'Antitrust all'acquisto del gruppo editoriale consolidandosi nei libri e riviste; in Italia è solo impegnata in un'altra partita complicata, come Tim di cui è il primo azionista con il 23,7% e in questo momento punta a scongiurare il pericolo di una svendita dell'infrastruttura a prezzi troppo più bassi di quelli richiesti che renderebbe insostenibile il futuro di Tim 2 (ServiceCo).
Detto questo comunque c'è attenzione e interesse sulle disposizioni testamentarie di Berlusconi.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 15 Giugno 2023, 11:02
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