Il capo della Bce ha poi dato una risposta generale a una domanda sulla possibilità che dopo le elezioni l'Italia faccia marcia indietro sulla riforma delle pensioni e sul jobs act: «Parlando in termini generali, il bilancio pubblico è di massima importanza nei paesi ad alto debito», ha detto. Del caso specifico «non ne abbiamo discusso oggi», ha comunque precisato.
Quanto accaduto dopo le elezioni in Italia «non suggerisce che i mercati abbiano reagito in un modo che minacci la fiducia», è accaduto «più o meno» quello visto in altri Paesi.
Tuttavia «una instabilità protratta nel tempo potrebbe minacciare la fiducia».
«L'euro è irreversibile», ha quindi assicurato circa l'esito del voto in Italia come segnale di un'affermazione di forze antieuropee, proprio quando altri Paesi dell'Unione stanno cercando di rafforzare la governance delle istituzioni europee.
Sul quantitative easing Draghi ha sottolineato che «un notevole stimolo monetario è ancora necessario per sostenere l'inflazione nel medio termine». La decisione del consiglio direttivo della Bce di eliminare la possibilità di aumentare gli acquisti mensili di bond condotti attraverso il quantitative easing «è stata unanime» ed «è essenzialmente una decisione che guarda al passato senza implicazioni sulle aspettative».
Ultimo aggiornamento: Giovedì 8 Marzo 2018, 21:32
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