Il corteo funebre e la "sfida" a Bari, per il viceministro Sisto ci vuole l'esercito: «È una città insicura»

Il Nuovo Sindacato Carabinieri: "Intimidazioni verso l'Arma, pugno duro contro ogni responsabile"

Corteo funebre, la sfida a Bari / Il viceministro Sisto: «Città insicura, serve l'Esercito»

«Bari è una città insicura. Non si può circolare senza avere il timore che possa accadere qualche episodio, anche casuale, di criminalità. L'ho detto più volte anche al sindaco, e penso che non si possa liquidare la questione dicendo che c'è un "simbolismo criminale"».

Lo ha dichiarato il viceministro della Giustizia, Francesco Paolo Sisto, intervenendo durante il tg di Telebari per commentare quanto avvenuto ieri nel capoluogo pugliese.

Il corteo contromano davanti al carcere 

In particolare con il corteo contromano davanti al carcere di scooter e moto dopo i funerali del motociclista 27enne Christian Di Gioia, morto la notte tra il 21 e il 22 giugno in un incidente stradale, e le minacce ai carabinieri. «Ritengo - ha riferito Sisto - che a Bari servono le maniere forti, anche pensando ad un 'operazione Strade sicure. Ho già avuto modo di affrontare il tema con i ministri Crosetto e Piantendosi, perchè Bari credo abbia bisogno di un intervento dell'Esercito. Il gioco dello scansare le responsabilità è finito». «Vorrei sentire sul punto anche il sindaco Antonio Decaro - ha proseguito il viceministro - perchè mi piacerebbe che anche lui fosse d'accordo su questo e fare insieme la richiesta d'intervento dell' Esercito. Non si tratta di antagonismi politici. Difronte alla alla sicurezza dei cittadini non c'è appartenenza, ma solo dovere, adempimento e obbligo d'intervenire». Sulle immagini di ieri del corteo contromano secondo Sisto «c'è anche un'aggravante nel codice penale, quella della scorreria.

Cioè criminali che scorrono per le vie della città impadronendosi del territorio. Un'immagine pessima che non fa bene certamente a Bari ma soprattutto, al di là dell'immagine, preoccupa per la sopravvivenza dei nostri concittadini».

Il Nuovo Sindacato Carabinieri: "Inaccettabile, ora risposte urgenti"

Sulla vicenda interviente anche il Nuovo Sindacato Carabinieri: "Inaccettabile, è ora di alzare la voce". A scivere è Nicola Magno, segretario generale regione Puglia, che esprime tutta la sua rabbia per quanto sta accadendo in queste ore a Bari, nel quartiere Japigia. «C'è un’atmosfera preoccupante, che rimanda ad una palese recrudescenza morale e sociale, non possiamo accettare le minacce di morte sui social contro un nostro collega, un servitore dello stato, non possiamo accettare slogan intimidatori diffusi in queste ore contro l’Arma territoriale barese». La morte del 27enne centauro Christian Di Gioia, aggiunge nel comunicato, «sta assumendo contorni drammatici per la tensione esplosa tra amici e parenti, in particolar modo per le dichiarazioni da questi rese sui social, che acclamano rappresaglie in danno del personale dell’Arma, delle strutture territoriali di Bari ed in particolar modo in danno di un nostro collega. La morte del giovane che sfortunatamente ha perso la vita lungo le strade di Bari Japigia, nella notte tra il 21 e il 22 giugno, per cause ancora in fase di accertamento, ha dato sfogo ad una vera e propria gogna mediatica ingiustificata, contro uomini in divisa che rappresentano lo Stato. Accanimento che nasce da una ricostruzione di fantasia, alla ricerca di un capro espiatorio. Racconto ampiamente smentito dalla ricostruzione dei fatti ad opera della Polizia Locale intervenuta, che ha spiegato in una nota ufficiale, che non vi è stato nessun coinvolgimento da parte di una pattuglia dell’Arma a causare la morte del giovane». Infine la richiesta: «Chiediamo adesso risposte immediate da parte della magistratura e dei vertici, pugno duro contro ogni singolo responsabile che ha posto in essere un’azione ancor più che oltraggiosa quanto intimidatoria nei confronti dell’Arma ed i suoi militari, restituiamo serenità a Bari ed ai baresi».


Ultimo aggiornamento: Martedì 5 Dicembre 2023, 08:40
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