Ormai è deciso. Oltre duecento orsi bruni saranno giustiziati entro il prossimo settembre. La drammatica notizia che arriva dalla Slovenia, è stata diffusa dall'associazione Alpe Adria Green che, nei mesi scorsi, aveva intentato una battaglia legale contro la decisione del Ministero competente del Paese che aveva deciso di sfoltire il numero degli esemplari di orso bruno presenti sul territorio.
Una strage «senza senso»
Una sforbiciata che, ad oggi, significherebbe il taglio netto di ben 222 individui dei circa mille presenti nel Paese. Perché uccidere centinaia di esemplari? Possibile non vi sono altre strade per salvare capra e cavoli? Queste alcune delle questioni messe in campo dalle associazioni che già dal febbraio scorso, si erano adoperate per tentare di scongiurare una strage definita «senza senso». Si perché, secondo le norme, il ricorso all'uccisione di un orso, è l'estrema ratio messa in campo in situazioni di assoluta emergenza quali, ad esempio, la dimostrata pericolosità di un esemplare reo di attacchi deliberati contro l'uomo. «Possibile, si chiedono gli animalisti, che improvvisamente vi siano più di duecento orsi killer?».
La risposta a questa così come alle altre questioni sollevate per scongiurare la strage, è arrivata con la conferma della sentenza che, stando a quanto riportato da Alpe Adria Green e Maribor 24, l'organo di stampa locale che ha diffuso le immagini che proponiamo, potrebbe avvenire anche tramite fucilate individuali.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 18 Agosto 2022, 19:09
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