«Noi non rompiamo le scatole se sei precisa nelle rate e se non vai alla polizia: non dirlo a nessuno perché quelle persone non guardano in faccia a nessuno e sono capaci anche di prendere i figli dalla culla. Se parli ti faccio venire a sfracchià fino a casa. Ricordati che il giorno del battesimo avrai una brutta sorpresa. Fidati, sarai additata anche con le amiche».
Minacce costanti pure paventando il ricorso alla malavita napoletana sono le forti pressioni psicologiche fatte sulla vittima da parte delle 3 donne di Lanciano arrestate l'altro ieri dalla polizia con l'accusa di usura, estorsione e cessione di droga, specie cocaina. Tassi usurai giunti fino al 5 mila per cento per l'imprenditrice del settore ragazzi oberata da debiti, appesantiti pure dalla grave crisi economica causata dalla pandemia da Covid-19. Signore cravattare finite agli arresti domiciliari su ordinanza cautelare del gip Massimo Canosa, su richiesta del pm Francesco Carusi.
Attesa per gli interrogatori di garanzia, che forse si terranno domani.
Vittima minacciata anche dell'incendio delle proprietà e poi ritorsioni: «Vengo a piedi a casa tua e ti apro come un maiale. Ti ho aiutata, eri indebitata fino alla testa. Questo il ringraziamento».
Ultimo aggiornamento: Giovedì 22 Settembre 2022, 08:35
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