AMELIA L’ultimo traccia da seguire è un puntino su Google maps, il luogo in cui Francesco e Maria Chiara hanno comprato, a Roma, l’eroina. Ma intorno a questa vicenda, dove una ragazza ha vissuto solo un giorno dei suoi 18 anni, ad Amelia c’è tanta tensione. «Il clima di tensione non deve trasformarsi in un clima irrespirabile. Il nostro pensiero è per la famiglia di questa ragazza, alla quale assicuro che saremo freddi e rigorosi nel condurre le indagini a 360 gradi, senza costrizioni né pregiudizi».
Il procuratore, Alberto Liguori, non nasconde che queste sono ore delicatissime per una comunità dove tutti si conoscono. Conferma che sul decesso di Maria Chiara Previtali, stroncata da un’overdose a casa del fidanzato dopo aver festeggiato il suo 18esimo compleanno, le indagini vanno avanti tenacememte. Sabato sera, al termine del lungo interrogatorio nella caserma dei carabinieri di Amelia, a Francesco, 21 anni, da tre mesi il ragazzo della vittima, è stata contestata l’omissione di soccorso aggravata dal decesso della fidanzata e gli è stato notificato il verbale di sequestro del suo cellulare. «Un atto dovuto, una garanzia necessari alla luce degli esami medico- legali che ci apprestiamo a disporre» precisa Liguori.
Nello zaino della neo diciottenne, alla sua prima esperienza col buco, gli investigatori recupereranno il farmaco che viene utilizzato come salvavita in caso di overdose su cui ora sono in corso accertamenti. Un regalo di compleanno senza futuro per Maria Chiara. Che spezzerà per sempre i suoi sogni e la sua breve vita divisa tra la passione per il kung fu e i libri di scuola. «Una ragazza dolce, solare e molto responsabile che negli ultimi tempi era tanto cambiata.
Ultimo aggiornamento: Martedì 13 Ottobre 2020, 11:38
© RIPRODUZIONE RISERVATA