Coronavirus, Città di Castello il paese con il record di nascite ai tempi del Covid-19
di Luca Benedetti e Walter Rondoni
In poco più di una settimana sono venuti alla luce tre bimbi: due femminucce, Serena e Mia, e un maschietto, Achille. Fiocchi rosa e fiocchi azzurri che non sono passati inosservati nella comunità della frazione, alla periferia della zona industriale di Città di Castello.
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«In questo tempo un po’ particolare, per non dire “strano”, tante notizie non sempre belle ci arrivano a casa», riflette il parroco. «Quello che vediamo e sentiamo di tante persone che operano il bene, tuttavia ci dà tanto conforto e tanta speranza». Però, sottolinea, «ci sono altre notizie che ancora di più ci fanno vedere la vita con occhi diversi, sereni, belli, con visi sorridenti e luminosi, sono della vita che nasce». Un messaggio breve, ma intenso, aperto all’ottimismo che solo la nascita di un bambino può infondere perfino nei giorni complicati del coronavirus. «Proprio in questo periodo, nella parrocchia di Piosina, sono nate due bimbe, Serena e Mia, e un bimbo, Achille, ecco che la vita continua, Dio ci ha mandato la sua “fotografia”», dice non senza soddisfazione don Giorgio, il cui nome è legato alla benedizione dei cellulari e dei mezzi di comunicazione, a Nuvole, per la festa di San Biagio, protettore della gola.
Don Giorgio fa di conto:«A Piosina negli ultimi cinque anni sono nati ben 43 bambini. È una percentuale molto alta rispetto a quella media italiana, applicandola su scala nazionale si registrerebbero 750mila nascite l’anno, mentre sappiamo che, purtroppo, sono state 435mila negli ultimi dodici mesi». Piosina si unisce idealmente ai tre bimbi nati al tempo del virus e fa festa. «Ecco perché- sorride don Giorgio-siamo doppiamente pieni di gioia e di speranza».
Ultimo aggiornamento: Sabato 4 Aprile 2020, 11:47
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