A tre anni dalla morte di Diego Maradona i giudici della Cassazione hanno accolto il ricorso degli eredi contro una presunta evasione fiscale che si aggira sui 37 milioni di euro. A dare la notizia è il Messaggero. La vertenza è legata ai compensi versati dal Napoli al campione argentino nella seconda metà degli anni Ottanta: nei pagamenti dei diritti di immagine su conti esteri (in Liechtenstein) da parte di due società straniere si configurò un'evasione fiscale, all'epoca di 40 miliardi di lire, poi lievitata negli anni a 37 milioni di euro, più di metà dei quali in interessi di mora.
Accolto il ricorso degli eredi
Ma ora la sezione tributaria della Cassazione (presidente Roberta Crucitti) ha accolto il ricorso discusso dall'avvocato Massimo Garzilli, che rappresenta Diego Armando Maradona con l'avvocato Angelo Pisani, rimandando tutto alla commissione tributaria della Campania, che dovrà esprimersi nuovamente sulla vicenda.
Il condono
Il Messaggero ricorda che già l'11 marzo 2021, la Cassazione aveva stabilito che il calciatore argentino avrebbe potuto beneficiare del condono e che i giudici di merito avrebbero dovuto valutare la sua posizione tributaria solo per il debito eventualmente residuo nei confronti dell'Agenzia delle Entrate. Come è stato confermato anche nell'ultimo pronunciamento.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 5 Gennaio 2024, 09:27
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