Takagi & Ketra: «Siamo artigiani delle canzoni. Agli artisti diamo lo start». I re dei tormentoni pubblicano "Everyday" con Geolier, Anna e Shiva

Il brano, prodotto e lavorato con i tre giovani rapper, alla sua uscita raggiunge il primo posto delle classifiche italiane

Takagi & Ketra: «Siamo artigiani delle canzoni. Agli artisti diamo lo start». I re dei tormentoni pubblicano "Everyday" con Geolier, Anna e Shiva

di Rita Vecchio

Takagi & Ketra, producer dominatori del gusto musicale contemporaneo. Milioni e milioni tra streaming e visualizzazioni, scalate fino alla vetta di classifiche. Compresa quella velocissima di Everyday che, appena pubblicata con i tre rapper, Shiva, Anna e Geolier, si posiziona al primo posto dei singoli FIMI più venduti e di quelli già ascoltati su Spotify, Youtube, Shazam. E altri tre i brani, "Taxi Sulla Luna", "Chiagne" e "Panico", nella top 100 Spotify e nella top 200 Apple Music. Un successo annunciato. Duo multiplatino e di diamante, per usare appellativi rispondenti al mercato discografico, sono Alessandro Merli (classe 1973, con un passato più hip-hop nei Gemelli DiVersi, all’inizio era solo THG) e Fabio Clemente (del 1986, beatmaker del gruppo salentino dei Boomdabash). 

Takagi & Ketra, siete oramai coppia di fatto. 

«Siamo al decimo di matrimonio, abbiamo pure superato il settimo anno della crisi. Siamo pronti alla pensione insieme, come Sandra e Raimondo».  

Si perde il conto, a quanti brani siete?

«Non lo sappiamo neanche noi (ridono, ndr), saranno circa 100».

Era il 2013 quando iniziate a lavorare a Nu juorno buono per Rocco Hunt con cui poi vincerete Sanremo Giovani. 

«Everyday è la ciliegina sulla torta. Le hit estive hanno fatto passare quasi in secondo piano le nostre produzioni di "In radio” con Marracash o di “Fenomeno” con Fabri Fibra. Ma è questo il genere che ascoltiamo tutti i giorni. Tant’è che Everyday è nata cazzeggiando, tra vinello salentino e clima festaiolo in una masseria che abbiamo vissuto per due settimane. Ci hanno raggiunto tanti amici, tra autori e artisti. Fare musica è incontro di anime nello stesso spazio, tempo e luogo. Come è stato qui».

"Everyday" - cover

Tre stili, tre tempi, tre suoni. Geolier, Anna e Shiva, in un botta e risposta dove il collante siete voi. 

«Sì, e lavorare con questi talenti la riteniamo una grande fortuna. E’ stato bello orchestrare il brano, bello alternare il momento in cui tutti fanno strofa e ritornello, cosa che non avviene facilmente nei featuring di questo genere. I tre ragazzi hanno scritto subito le strofe».

Nel testo c'è la parola “ti ammazzo”, in un'epoca infelice per la cronaca nera. 

«Se si analizza la canzone non istiga alla violenza. E' una canzone d'amore. I tristi eventi creano tabù, ma è un intercalare dei giovani.

L'arte è lo specchio della società, sarebbe un errore mettere paletti. Trasformare il linguaggio nel politically correct è da boomer. Si rischia di sfiorare il ridicolo. Facciamo lo stesso, quindi, con i film che hanno scene di omicidio? O non cantiamo più i Watussi? L'ipocrisia è una piaga del mondo».  

E sul concerto in Italia di Kanye West annullato a Campovolo probabilmente anche per le idee filo naziste rese pubbliche, che pensate?

«Bisogna conoscerlo, prima di dare giudizi. Ha dichiarato lui stesso i suoi disturbi mentali. La censura fa paura. E non è giusto che ricada sulla musica». 

Avete attraversato generazioni, da Jovanotti a Fedez

«Ci sta dicendo che siamo vecchi? ». 

No, vi chiedo come si fa.

«Cambiando il gioco, cambiando la visione. E' questione di affinità elettive. Con il nostro modo di fare, evidentemente, attraiamo artisti che hanno le nostre stesse attitudini. Siamo consapevoli di avere reso artigianale il processo lavorativo e creativo. Prima che arrivassero Takagi & Ketra, la figura del producer era di accentrare, era il “prodotto da”. Oggi è la scintilla di partenza di una canzone, è lo start da cui inizia (recente è anche il brano "Che fai" prodotto per il concorrente di Amici, Petit, ndr). Su questo modo di fare ha inciso la nostra storia, siamo figli di quello che abbiamo ascoltato e fatto prima di essere il duo di Takagi e Ketra. La musica italiana prima di noi era ferma e girava su sé stessa, fissa sullo stesso assetto. Noi abbiamo portato il modo di fare urban, perché noi quello conosciamo. Arriviamo a fare musica dalle nostre camerette, con il nostro pc, a perderci le notti mentre di giorno facevamo altri lavori». 

Dieci anni di storia, 100, 200, 300 milioni di views per alcuni brani. Ha influenzato il modo di fruire della musica?

«Forse eravamo le persone giuste al momento giusto. Essere arrivati in un momento in cui i successi della musica erano non più determinati da un’industria ma dalla democrazia dello streaming, ha dato la possibilità di mettere tutti sullo stesso piano. Una volta le novità le passava la radio. Oggi la gente va a cercare, sceglie e decide cosa vuole molto più di prima. Grazie ai social e agli streaming, è più facile che si ascolti un Blanco che non un nome a caso della musica italiana pre-streaming». 

Quindi la vostra fortuna è stata scegliere brani vicini al gusto della gente? 

«Ma noi siamo la gente. La nostra fortuna è avere sempre fatto quello che volevamo». 


Ultimo aggiornamento: Sabato 4 Novembre 2023, 16:15
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