Il concorso
Il concorso a cui si iscrisse Roberta era quello per la scuola dell’infanzia e primaria che si tenne nel dicembre 2021, anno in cui si sottostava alle restrizioni dettate dalla pandemia a causa dei troppi contagi. «Eravamo tutti malati o in quarantena. Io ero in ospedale con la polmonite, ho anche il referto del pronto soccorso che lo dimostra. Era una situazione che coinvolgeva centinaia di candidati», ha riferito la donna a Repubblica.
Data l'impossibilità di presenziare in quella precisa data, Roberta e gli altri 46 candidati decisero di fare ricorso al Tar per «chiedere una prova supplettiva all'esame», un'altra data sul calendario, poiché si trattava di una situazione del tutto straordinaria e non concederla sarebbe stato ingiusto. Il Tar riconobbe la particolarità della situazione dettata dalla pandemia. «Abbiamo avuto la possibilità di sostenere il concorso nel 2023, scritto e orale, con 20 giorni di preavviso. Io l'ho superato con il punteggio di 100 su 100 e ho ottenuto una cattedra a 40 km da casa mia», ha raccontato la maestra. I candidati vinsero una prima battaglia, ma non la guerra.