Omicidio del primario Giorgio Montanari, c'è un indagato 42 anni dopo: il padre di un bimbo nato con lesioni

Giovedì 14 Settembre 2023, 16:55 - Ultimo aggiornamento: 16:59

Cold case emiliano

Il caso - uno dei principali cold case emiliani - è stato recentemente riaperto e ora nel registro degli indagati è iscritto un uomo: è il papà di un paziente - all'epoca dei fatti neonato - che riportò lesioni durante il parto. L'ipotesi, riportata dal Resto del Carlino, è che il movente sia da ricercare in una ritorsione nei confronti dell'allora primario. Già oggetto di due archiviazioni, una nel 1991 e l'altra nel 2020 dopo la prima riapertura dell'inchiesta del 2017, il 'caso Montanari' è stato riaperto a giugno di quest'anno con la decisione della Procura di Modena di avviare un ulteriore filone scaturito dalla presenza di nuovi e al momento non noti elementi, e di nuove tecnologie investigative a disposizione degli inquirenti. Sono 42 anni che Anna Ponti, vedova novantenne di Montanari, chiede che si continui ad indagare sull'uccisione del marito.

L'iscrizione di questo papà nel registro degli indagati è un atto dovuto, si spiega, per permettere accertamenti sull'uomo. A lui gli inquirenti - l'indagine è condotta dalla squadra mobile di Modena, diretta da Mario Paternoster - sono arrivati dopo aver riesaminato i documenti dell'epoca e, soprattutto, le cartelle cliniche dei pazienti. Il fascicolo relativo a quel parto complesso era già stato analizzato all'epoca dei fatti e i poliziotti, coordinati dalla procura, in questi mesi hanno ripreso in mano tutte le carte, indagando nell'ambiente sanitario al fine di trovare l'assassino di Montanari. Sono stati per questo ascoltati parecchi professionisti sanitari, in veste di persone informate sui fatti, ma al momento non vi sarebbero indizi chiave per arrivare a una prossima risoluzione del caso.

© RIPRODUZIONE RISERVATA