Le parole di Ufuk
«La barca - ha detto Ufuk - la conduceva il mio amico Gulem Byram (deceduto nel naufragio, ndr) che aveva già fatto altri viaggi. Io stavo vicino a lui ma non ho mai guidato. Quella notte ho sentito che l'imbarcazione aveva toccato qualcosa ed ho visto Byram che cercava di virare: ha dato gas ma il motore si è spento. Io ho avuto paura e mi sono tuffato perché la barca era inclinata. Ho nuotato mezz'ora e sono arrivato sulla spiaggia, Byram non ha abbandonato la barca. C'era caos, gente che gridava. Prima dell'incidente le altre persone a bordo hanno più volte chiamato i numeri di emergenza».
L'imputato ha poi raccontato di essere scappato in Austria «insieme a Mohamed, il capitano della prima barca che poi si era rotta (si tratta di Mohamed Abdessalem, di 26 anni, siriano arrestato il 5 dicembre nel carcere di Lecce dove si trova detenuto per altra causa, ndr). Abbiamo camminato per 5 ore e poi ricordo che c'era un porto abbiamo preso un taxi per Bari. Ha pagato Mohammed. Da bari siamo andati a Roma e poi verso la Germania, ma a Salisburgo mi ha fermato la polizia».