«Sono una malata terminale, la mia famiglia si preoccupa troppo per me e non capisce che vorrei solo vivere in pace il tempo che mi rimane»

Martedì 20 Febbraio 2024, 16:10

La malattia

«Recentemente mi è stata diagnosticata una malattia progressiva per la quale non esiste cura. Mi influenzerà fisicamente e mentalmente man mano che invecchio», ha scritto la donna al New York Post. Della sua malattia ne ha parlato con amici e parenti più stretti, senza soffermarsi sugli inevitabili problemi di salute che l'attendono.

La donna non vuole che la famiglia si preoccupi troppo e sia così apprensiva da toglierle il respiro. Vuole solo poter vivere il tempo che le rimane come ha sempre fatto: circondata dall'amore degli amici e dei familiari senza nessun riferimento alla morte o agli anni che le rimangono.

"Buono per ora in Michigan" non vuole che le persone a cui vuole bene le chiedano sempre "come sta" o "come si sente oggi", ma chiede loro più privacy e distacco per non cadere nel tunnel della sofferenza e del dolore.

La reazione dei parenti

«Questa malattia prenderà il sopravvento su gran parte della mia vita - ha confessato la donna -. Quando ho espresso questi pensieri alla mia famiglia e ai miei amici non tutti mi hanno capita». Alcuni di loro si sono sentiti «offesi» dalla pretesa avanzata e lei non sa più come comunicare la sua voglia di non pensare, per un attimo, alla malattia che le è stata diagnosticata. La donna vorrebbe solo che tutti si comportassero come hanno sempre fatto, senza doverla guardare con pietà o compassione.

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