«Le ondate di licenziamenti servono a spingere i lavoratori ad accettare stipendi sempre più bassi. Dobbiamo rimanere uniti e chiedere di più»

Domenica 11 Febbraio 2024, 12:52

I licenziamenti e la preoccupazione

«Sono state licenziate 500 persone, nell'azienda in cui lavoro, oggi», dice Kate, e poi ripete, con ancor più sentimento: «Cinquecento persone». La donna racconta la reazione di molti colleghi alla notizia, anni prima, di essere stata assunta alla NASA, nel Jet Propulsion Laboratory: Gente che lavorava lì da 10 anni mi ripeteva che ero fortunata perché qui non mandavano via nessuno».

Eppure, le cose sono andata diversamente e Kate ammette: «Stamattina mi sono svegliata con il pensiero che sarei stata licenziata dalla NASA con un video, e non è stato divertente. Sono davvero grata di avere un lavoro e ora sto sperimentando una sorta di sindrome del sopravvissuto, mi sento in colpa nei confronti di chi non ce l'ha più».

Kate lamenta anche il modo in cui i licenziamenti sono stati portati avanti, vale a dire colloqui e riunioni in videochiamata, uno dopo l'altro, ed entro un'ora il dipendente avrebbe ricevuto una mail che lo informava sulla situazione, vale a dire se aveva ancora un lavoro oppure no.

Per di più, sono stati avvertiti del procedimento il giorno prima che fosse portato avanti: «Già da ieri sapevamo cosa sarebbe successo oggi e abbiamo avuto tutta la notte per preoccuparci, e poi stamattina, e poi dopo ogni singola riunione. Ero in riunione e c'era la gente che singhiozzava».

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