Israele, strage al rave party nel deserto: 260 morti. «C'erano tremila ragazzi, uomini armati sparavano a chiunque»

Domenica 8 Ottobre 2023, 17:33 - Ultimo aggiornamento: 10 Ottobre, 08:53

Così è sopravvissuta nascosta in un frutteto

Lei è sopravvissuta perché è rimasta nascosta, in silenzio. «Quindi stavo in mezzo a un frutteto ed ero sdraiata a terra», sotto l'albero, racconta la donna. «Erano tutti intorno - continua il racconto alla Bbc. Andavano di albero in albero, sparando, dappertutto, da due lati. Ho visto persone venire uccise tutt'intorno. Ma ero silenziosissima. Non piangevo. Non facevo nulla. Ma respiravo. 'Ok', mi sono detta, 'forse morirò'. 'È Ok, respira soltanto, chiudi gli occhi', perché sentivo spari da tutte le parti, anche molto vicino. Poi ho sentito che i terroristi aprivano un furgoncino e tiravano fuori altre armi. Sono stati lì per tre ore».

«Ero sicura che sarebbe arrivato l'esercito, sentivo degli elicotteri. Ero sicura - prosegue Gili Yaskovich - che i soldati si sarebbero calati dagli elicotteri con le corde sul quel terreno. Ma lì non c'era nessuno. C'erano solo i terroristi. Sentivo parlare arabo». «La cosa più assurda è che sono rimasta così per così tanto tempo e che non c'era nessuno. Niente soldati, niente polizia, nes-su-no!». «Pensavo ai miei bambini, al mio amico e a tutto, e mi dicevo che non era il momento giusto per morire. Non ancora. Poi... ho iniziato a sentire qualcuno che parlava in ebraico. Si parlava ebraico da un lato e in arabo da altri tre... ho capito che c'erano dei soldati». Quando ha potuto, Yaskovich è uscita dal suo nascondiglio con le mani alzate, andando in direzione dei soldati, che l'hanno caricata su un'auto e portata in salvo.

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