Giulia Tramontano, la mamma di Alessandro Impagnatiello in lacrime in aula: «Ho perso 3 persone, volevo morire io»

Giovedì 7 Marzo 2024, 17:06 - Ultimo aggiornamento: 21:23

Il sangue sulle scale


«Le ho detto “vieni a casa, cena con noi”, ma lei ha detto “no devo preparare la borsa, non ti preoccupare sono tranquilla”. Ho insistito, ma non c’è stato verso». Paulis racconta le ultime parole della 29enne dopo l’incontro con “l’altra donna” dell’ex barman. Una volta saputo del tradimento, «Giulia è tornata a casa a Senago con l’idea di lasciarlo, ci ha rassicurato che saremmo stati sempre i nonni» di Thiago. La decisione di tenere il bambino arriva dopo l’incertezza dell’imputato che avrebbe voluto aspettare un altro paio di anni. La sera del 27 maggio del 2023, Giulia viene uccisa con 37 coltellate.«Per me era andata a dormire alle 22, era l’ultimo accesso al telefono». L’allarme scatta solo nel pomeriggio del giorno dopo: Giulia non risponde e l’imputato è al lavoro. «Ho detto “devo andare a casa”, ho pensato “non è che ha fatto una pazzia?”, un brutto gesto per il dispiacere. La chiave del box non andava: entrava ma non girava. Nel box non siamo riusciti a entrare, non ho visto segni».

Nel box giaceva il corpo della 29enne. La borsa di Giulia trovata nella casa in ordine, la caccia alle telecamere in zona, la decisione di rivolgersi ai carabinieri, la scelta di non dire dell’esistenza del box su richiesta del figlio (avrebbe avuto delle piante di marijuana, ndr.), l’odore di benzina della macchina e poi quel particolare inedito che emerge tornando nella palazzina di Senago. «Ho chiesto “Ma sono delle goccioline di sangue quelle sulle scale?” Alessandro mi ha risposto “sì è del sangue, ma magari sarà un insetto, che schifo”. Non ho mai pensato male di mio figlio».

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