Strage operai Brandizzo, il sopravvissuto: «Io vivo grazie a un martello. Ho visto i fari del treno in faccia»

Sabato 9 Settembre 2023, 14:56 - Ultimo aggiornamento: 15:31

«Come un parco giochi»

Ieri intanto i magistrati hanno ascoltato nel ruolo di testimone Francisco Martinez, 22 anni, collega della Sigifer e amico di Kevin. «Quattro mesi fa a Chivasso ho rischiato di morire come Kevin. Se un collega non mi avesse afferrato per la maglietta tirandomi via dal treno, non sarei qui a raccontare», ha ripetuto davanti ai pm ciò che ha riferito nei giorni scorsi. Con lui aveva parlato anche un altro collega e amico, Giuseppe Cisternino: «Ci mandano sui binari come se fosse un parco giochi. Quella sera avrei dovuto lavorare con loro, ma non mi hanno chiamato. Mi sento un miracolato». Intanto sotto casa di Kevin Laganà, 22 anni, la vittima più giovane, continuano a riunirsi amici e familiari. «C’è una perenne atmosfera di attesa, sarà così finché non ci saranno i funerali», dice lo zio Giovanni Caporalello. «Non sappiamo ancora nulla - aggiunge lo zio insieme al padre del ragazzo morto, che rimane in silenzio - nemmeno quando ci riconsegneranno la salma. Stiamo ancora aspettando, nel frattempo continuano ad arrivare gli amici di mio nipote. Lui voleva bene a tutti, era un bambinone, conosceva molta gente. Ogni giorno è così e lo sarà finché non ci permetteranno di celebrare i funerali».

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