Coronavirus, l'idea di Robert Gallo (scopritore del virus Hiv): «Il vaccino della poliomielite per rallentare il Covid-19»

Coronavirus, l'idea di Robert Gallo (scopritore del virus Hiv): «Il vaccino della poliomielite per rallentare il Covid-19»

di Simone Pierini
Robert Gallo è il direttore dell'Istituto of Human Virology dell'Università del Mariland ed è stato tra gli scopritori del virus dell'Hiv. Ieri è intervenuto durante diMartedì, trasmissione condotta da Giovanni Floris su La7. Il medico, biologo e accademico ha proposto l'utilizzo del vaccino contro la poliomielite per «rallentare il coronavirus»«abbassare la curva dell'epidemia».

«Visto che non possiamo predire una data per il vaccino crediamo di avere qualcosa di simile a una cura prima che arrivi», ha dichiarato Gallo a diMartedì.  «Con un mio collega virologo russo mi sto battendo per usare il vaccino della poliomielite - ha aggiunto - che si prende per via orale ed è sicuro e che sospettiamo possa rallentare il coronavirus».

E quali sarebbero gli effetti di questa somministrazione? Secondo Gallo «darebbe ai pazienti una cosiddetta immunità innata ovvero stimolerebbe una reazione d'emergenza contro un virus che non è correlato alla poliomielite, ma che agirebbe per forse uno, due, tre mesi e che potrebbe abbassare la curva dell'epidemia finché non troveremo un vaccino specifico».  

Il vaccino di cui parla il professor Gallo è il Sabin (OPV), che viene somministrato per via orale. Il vaccino di Sabin, somministrato fino ad anni recenti anche in Italia, ha permesso di eradicare la poliomielite in Europa ed è raccomandato dall’Organizzazione mondiale della sanità nella sua campagna di eradicazione della malattia a livello mondiale. 

In Italia, per decisione della Conferenza Stato Regioni nel 2002, dopo l’eradicazione completa della polio in Europa, l’unica forma di vaccino somministrato è quello inattivato, il Salk (non il Sabin quindi). Presso il Ministero della salute viene mantenuta una scorta di vaccino orale attivo (Il Sabinf) come misura precauzionale, in caso di emergenza e di importazione del virus.

COS'È LA POLIOMIELITE (FONTE ISS)

La poliomielite , si legge sul sito dell'Istituto superiore di sanità, è una grave malattia infettiva a carico del sistema nervoso centrale che colpisce soprattutto i neuroni motori del midollo spinale. Descritta per la prima volta da Michael Underwood, medico britannico, nel 1789, la poliomielite è stata registrata per la prima volta in forma epidemica nell’Europa di inizio XIX secolo e poco dopo negli Stati Uniti. La diffusione della polio ha raggiunto un picco negli Stati Uniti nel 1952 con oltre 21mila casi registrati. In Italia, nel 1958, furono notificati oltre 8mila casi. L’ultimo caso americano risale al 1979, mentre nel nostro paese è stato notificato nel 1982.

La malattia è causata da tre tipi di polio-virus (1,2 e 3), appartenente al genere enterovirus, che invade il sistema nervoso nel giro di poche ore, distruggendo le cellule neurali colpite e causando una paralisi che può diventare, nei casi più gravi, totale. In generale, la polio ha effetti più devastanti sui muscoli delle gambe che su quelli della braccia. Le gambe perdono tono muscolare e diventano flaccide, una condizione nota come paralisi flaccida. In casi di infezione estesa a tutti gli arti, il malato può diventare tetraplegico. Nella forma più grave, quella bulbare, il virus paralizza i muscoli innervati dai nervi craniali, riducendo la capacità respiratoria, di ingestione e di parola. In questo caso, è necessario supportare il malato con ausili nella respirazione. Negli anni ’50, erano molto diffusi a questo scopo i polmoni d’acciaio, sostituiti oggi da strumenti assai più agili.

Il contagio avviene per via oro-fecale, attraverso l’ingestione di acqua o cibi contaminati o tramite la saliva e le goccioline emesse con i colpi di tosse e gli starnuti da soggetti ammalati o portatori sani. Il poliovirus si moltiplica nella mucosa oro-faringea, nell’intestino e nei tessuti linfatici sottostanti e può diffondersi anche attraverso le feci, ben prima che i sintomi della malattia siano evidenti. L’uomo rappresenta l’unico serbatoio naturale del virus della poliomielite, che può colpire persone di tutte le età ma principalmente si manifesta nei bambini sotto i tre anni.

Non esistono cure per la poliomielite, se non trattamenti sintomatici che possono solo in parte minimizzare gli effetti della malattia. L’unica strada per evitare potenziali conseguenze è la prevenzione tramite vaccinazione. Esistono due tipi di vaccini diversi: quello “inattivato” di Salk (IPV), da somministrare con iniezione intramuscolo, e quello “vivo attenuato” di Sabin (OPV), da somministrare per via orale. Il vaccino di Sabin, somministrato fino ad anni recenti anche in Italia, ha permesso di eradicare la poliomielite in Europa ed è raccomandato dall’Organizzazione mondiale della sanità nella sua campagna di eradicazione della malattia a livello mondiale. 
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 15 Aprile 2020, 11:56
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