POCHI SERVIZI
Per i fruitori delle spiagge libere del Lido, al momento, non c'è la possibilità di noleggiare né lettini, né ombrelloni, né sdraio ma nemmeno l'occasione di prendere un caffè o una bevanda. Ad aggravare il quadro, soprattutto quello della sicurezza, anche la mancanza del servizio di salvataggio. Il bando bagnini è andato deserto e al posto dei baywatch a Ostia ci saranno soltanto dei cartelli. Avvisi che informano la cittadinanza che la «balneazione non è sicura».
Con i "Cancelli" di Castel Porziano chiusi a causa dell'ondata di sequestri disposti dalla Procura di Roma da quasi un anno e le aperture tra mille punti interrogativi di Capocotta, sono sempre più i bagnanti che preferiscono fuggire da Ostia e virare verso altri lidi. «Preferiamo andare a Torvaianica - racconta Laura che sperava di trascorrere con la famiglia una giornata di sole proprio a Castel Porziano - allunghiamo di pochi chilometri, ma almeno possiamo godere di spiagge attrezzate, visto che abbiamo i bambini e qui abbiamo scoperto che non possiamo comprare neppure un gelato».
«L'attuale offerta a Ostia è stata ridotta del 50%, con l'indisponibilità delle spiagge libere - ammette Massimo Muzzarelli, presidente della Federbalneari - in questo momento, come imprenditori balneari, ci auguriamo che vengano trovate soluzioni, anche temporanee, per ripristinare un minimo di servizi anche su quegli arenili.
E sopratutto, facciamo appello, che sia garantita al più presto la sicurezza a mare anche in quelle spiagge. Sembrerebbe che qualcosa si muove, ma la funzione della sicurezza e della salvaguardia a mare è fondamentale, primo punto per andare al mare in tranquillità». «C'è anche il rischio - spiega in una nota l'associazione Labur - che dalle spiagge libere la masnada di bagnanti si riversi, per usufruire dei servizi igienici, nei vicini stabilimenti, creando non poche difficoltà sanitarie. Sono pertanto già partite le diffide di alcuni concessionari, a completare la già difficile situazione». Almeno il 30%, stando alle stime degli operatori balneari, i romani che prediligono altre spiagge (Fregene, in primis, segue Santa Severa) a quelle di Ostia. Dati su cui, forse, la politica dovrebbe riflettere. A peggiorare un quadro che si presenta già a tinte fosche, la spazzatura che ha invaso le spiagge libere. Rifiuti di ogni tipo che fuoriescono da cestini stracolmi o emergono dalla sabbia.
(2. Continua)
Ultimo aggiornamento: Sabato 3 Giugno 2023, 07:04
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