Green pass, le proteste dei ristoratori: «Non facciamo i poliziotti»

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di Flaminia Savelli

Una App - Verifica C19 -sul cellulare per scannerizzare il code. La richiesta del certificato “a vista”. E per i non vaccinati, aree e posti solo all’esterno. Entra in vigore da oggi l’obbligo per i titolari delle attività della ristorazione, palestre e anche sale cinematografiche di controllare che i clienti siano vaccinati contro il Covid. Una procedura complessa. Per molti «necessaria ma non con questo sistema», dicono gli esercenti. 

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I nodi

«Non siamo poliziotti. Insieme al certificato verde, dobbiamo chiedere anche il documento per la verifica del pass. Mi metto dalla parte del cliente e questo può creare dei problemi. Inoltre al momento le notizie sono poche e confuse» spiega Bleron titolare del ristorante “Tucci” a piazza Navona. Da ieri impegnato nell’organizzazione della nuova direttiva: «Non ci sono molte alternative - aggiunge - voglio garantire la massima trasparenza e quindi intanto ho scaricato la App, ma con questo nuovo sistema la preoccupazione è che molti non verranno più a mangiare al ristorante. La mia attività solo ora sta riprendendo un ritmo vicino alla normalità». C’è invece chi ha già rimandato la questione a settembre. Come Dario Martelli gestore di “La Carbonara” a Campo de’ Fiori. Da domani il servizio sarà solo all’esterno fino alla chiusura estiva: «Una decisione necessaria - dice - per capire come organizzarmi al meglio. Quindi per la prossima settimana lavorerò solo all’esterno e poi il ristorante sarà chiuso per ferie fino a settembre quando valuterò cosa fare e come applicare le norme sanitarie». Anche nei bar da questa mattina, per il servizio interno, è previsto l’obbligo del certificato verde. Ma: «Il lavoro ormai è all’esterno - conferma Sandro Boattini, titolare di un bar a Testaccio - dove resta l’obbligo per la distanza di sicurezza. E a quella mi atterrò». Un coro di voci raccolte dalla Fiepet Confesercenti: «La regola va applicata, nessuno lo discute - sottolinea il presidente Claudio Pica - ma dal prossimo settembre è necessario trovare un punto di incontro.

I ristoratori non sono controllori e non possono chiedere i documenti. Questo espone la categoria e i clienti stessi. Le prossime settimane saranno delicatissime».

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Le palestre

Intanto i controlli partiranno da oggi. In caso di “mancata” verifica, il cliente e il gestore rischiano un multa fino a 400 euro. Con il Green pass da oggi obbligatorio anche per le palestre, alle prese con la questione spinosa di chi ha pagato l’abbonamento ma non vuole vaccinarsi. «Abbiamo delle aree esterne dove possono allenarsi ma non è consentito l’ingresso negli spazi interni e allo spogliatoio» spiega Giorgia Cioccoli, titolare della palestra Lungotevere Fitness. Inoltre è consentito presentare un tampone negativo che ha validità però solo per 48 ore. Dunque, una soluzione temporanea in attesa di direttive più specifiche. Per gli iscritti vaccinati invece, la procedura prevede l’inserimento del code nel sistema interno della palestra con il controllo attraverso la App o “a vista”, all’ingresso della struttura Restano però, anche in questo caso, molti i nodi da sciogliere. Uno su tutti, il tempo della validità del certificato: «Non ci hanno comunicato ancora ogni quanto va aggiornato il sistema» sottolinea la titolare. In sostanza, non è stato ancora stabilito il tempo di validità dei green pass: «Non sappiamo quindi per quanto tempo gli abbonati sono coperti - precisa ancora la titolare - ed è un dato necessario in vista dei rinnovi. Abbiamo sollecitato più volte gli uffici competenti ma non abbiamo ancora ricevuto risposta».

 

Ultimo aggiornamento: Venerdì 6 Agosto 2021, 02:47
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