Covid Roma, ospedali potenziati come nel lockdown: pronti 1.700 posti letto
di Francesco Pacifico
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Tornando alla rete ospedaliera dedicata per affrontare la pandemia, la Regione ha messo in campo 1.127 posti letto tra i Covid Hub, gli Spoke che affrontano anche le malattie infettive e i nosocomi con reparti e presidi epidemiologici. Di questi 200 sono di terapia intensiva e altri 61 di pre-terapia intensiva. A questi però vanno aggiunti 500 posti in strutture alberghiere (tra le nuove strutture in questo campo Villa Primavera, Casa San Bernardo e Urban) per ospitare pazienti dimessi ma soprattutto positivi asintomatici o soggetti che attendano l'esito del tampone, che necessitano di un luogo protetto per non rischiare di contagiare parenti, colleghi di lavoro o amici. Tutte persone che allo scoppio della pandemia venivano trasferite in ospedale oppure restavano a casa. Sommando i posti letto e quelli negli hotel si superano quota 1.700, non lontano dai numeri del marzo scorso, quando nel Lazio gli ospedali avevano riservato 2mila accessi per i malati Covid, con 450 terapie intensive. Ma all'epoca i neopositivi erano oltre il doppio dei 219 casi riscontrati nelle ultime 24 ore, mentre le vittime erano in media anche 10 volte di più e i tamponi effettuati soltanto 3mila contro i 9mila al giorno di oggi.
SISTEMA A FISARMONICA
Nella rete Covid sono presenti come hub lo Spallanzani, l'Umberto I e il Columbus-Gemelli. Tra gli spoke, i centri secondari, il Celio, l'Istituto clinico di Casalpalocco, l'Israelitico e Villa Tiberia Hospital. Nella lista degli ospedali con reparti di malattie infettive il Sant'Andrea, il Policlinico Tor Vergata, il Belcolle (Viterbo), il Santa Maria Goretti (Latina) e il Bambino Gesù. Rispetto alle ultime disposizioni per la rete Covid, i posti in terapia intensiva aumentano di una cinquantina di unità. E guardando ai positivi ricoverati e segnalati nell'ultimo bollettino (674 in posti letto ordinari e 45 in terapia intensiva) va da sé che sono stati già riempiti la metà degli accessi e un quarto delle rianimazioni. Una situazione gestibile in una fase dove l'indice Rt è intorno allo 0,85 e soltanto l'1,2 dei positivi presenta sintomi. Ma che cosa succederà con una recrudescenza del virus? «Il sistema dei posti letto - spiega Francesco Vaia, direttore sanitario dello Spallanzani, è a fisarmonica: in caso di maggiori necessità, la Regione è pronta ad attivare ulteriori posti letto nelle strutture che non rientrano più nei Covid center». Strutture come il San Giovanni, il San Pietro, il Regina Apostolorum e il Vannini, dove si possono recuperare altri 300 posti. «Al di là che oggi i numeri dei contagi sono più bassi, questa scelta è legata al fatto che, rispetto a quando ci siamo trovati all'improvviso di fronte alla pandemia, non vogliamo indebolire le strutture che danno assistenza ai malati non Covid».
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 30 Settembre 2020, 07:21
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