Mattarella: «Questa pandemia fa temere che possano insorgerne altre. Sui migranti non possiamo chiudere gli occhi»

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«È con grande piacere che torno ad accogliervi al Quirinale per il saluto di fine anno. Oggi, per me, è anche l'occasione di un commiato». Lo sottolinea il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel suo discorso al corpo diplomatico accreditato in Italia. «Ci si può salvare solamente agendo tutti insieme. È una considerazione, quest'ultima, più volte ricordata nei nostri incontri, ben prima dell'avvento della pandemia. La realtà dei nostri giorni ci lascia intendere come in ogni ambito delle relazioni internazionali approcci esclusivamente nazionali non abbiano speranza di successo».

«Nell'anno che volge al termine - ha spiegato il presidente Sergio Mattarela - gli effetti della pandemia hanno continuato a colpire indistintamente tutti noi, in ogni Continente, rendendo sempre più evidente che le risposte alle sfide del momento presente trascendono i confini nazionali. I nostri destini, quelli del pianeta e dell'intera umanità, sono inestricabilmente legati. Con il suo carico di sofferenza per milioni di nostri concittadini, la pandemia ci ha dolorosamente ricordato che la cooperazione internazionale e la solidarietà non sono soltanto opzioni possibili bensì esigenze risolutive».

«Ci saranno altre pandemia»

«Stiamo fronteggiando - con sofferenza ma con crescente efficacia - un comune pericolo per il genere umano che ha provocato ovunque lutti e posto in crisi le economie e le società di tutti i continenti. Fronteggiarla è reso possibile dall'opera della comunità scientifica internazionale che ha collaborato in maniera aperta e integrata al di sopra dei confini, scambiando conoscenze, esperienze, scoperte». Lo ha detto il presidente Sergio Mattarella in un discorso agli ambasciatori accrediti al Quirinale. «Questa pandemia fa temere che possano insorgerne altre ed è indispensabile che alla collaborazione scientifica internazionale, che sta proseguendo, si affianchi l'apertura reciproca alla collaborazione da parte degli Stati nella comunità internazionale. In ogni ambito. Quale richiamo più convincente dei gravi comuni pericoli che corriamo per sollecitare in questa direzione?». si è chiesto retoricamente il capo dello Stato.

«Multilateralismo basato su Onu nostra priorità»

«Per la Repubblica italiana, i padri costituenti affermarono la strada del multilateralismo. Un ordinamento internazionale che rifiuti la violenta composizione delle controversie e che assicuri - tramite la certezza del diritto - pace, libertà e rispetto dei diritti umani, è l'unico nel quale tutti i popoli della terra possano rispecchiarsi. Per questo, e nonostante le numerose problematiche che hanno minato la cooperazione a livello globale, la promozione di un multilateralismo imperniato sull'Onu rimane priorità dell'Italia».

«Migranti, non possiamo chiudere gli occhi»

«Le crisi in atto hanno generato lo scorso anno, secondo le Agenzie delle Nazioni Unite, un incremento del fenomeno migratorio, che ha raggiunto un livello che supera i 280 milioni di essere umani, mentre i profughi, nello stesso periodo, hanno superato gli 82 milioni di persone. È evidente che non possiamo chiudere gli occhi, ripiegarci su noi stessi, ma dobbiamo avere il coraggio di raccogliere le sfide, elaborando congiuntamente soluzioni all'altezza degli impegni liberamente assunti a livello internazionale».

Lo ha detto il presidente Sergio Mattarella parlando agli ambasciatori accreditati in Italia.

Cambiamento climatico

Dal cambiamento climatico «e dalle connesse sfide della transizione energetica e tecnologica, come anche della sicurezza alimentare e della tutela della biodiversità, dipende il futuro dell'umanità». Così il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, alla cerimonia degli auguri da parte del Corpo Diplomatico, al Quirinale. «L'accordo raggiunto alla recente Conferenza di Glasgow - afferma Mattarella - ci fa sperare di poter contenere l'aumento della temperatura entro due gradi o, con uno sforzo ulteriore, entro un grado e mezzo. Mantenere credibile tale scenario è di vitale importanza».

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Le cure nel mondo

«Le drammatiche differenze nella distribuzione globale dei vaccini, nella disponibilità di cure e posti letto e perfino nel reperimento di dati affidabili hanno posto in evidenza carenze dell'attuale governance della sanità. Ô dunque necessario rafforzare l'architettura sanitaria globale, come abbiamo affermato nella Dichiarazione di Roma, adottata lo scorso maggio al termine del Vertice sulla Salute Globale». Così il presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel saluto al Corpo diplomatico al Quirinale. «Desidero ricordare, a questo proposito, - afferma il Capo dello Stato - che l'Italia sostiene un approccio solidale e cooperativo nella lotta al virus, e il rinnovato impegno dell'Unione Europea, nell'ambito del progetto Covax, a conseguire nel 2022 l'obiettivo di vaccinare il 70% della popolazione mondiale. Dobbiamo impegnarci a fondo per rispettare gli impegni presi al Vertice del G20 - che l'Italia ha avuto l'onore di presiedere - e accompagnare con determinazione gli sforzi per accrescere i tassi di immunizzazione, particolarmente nel Continente africano».

«Gli algoritmi non possono decidere per noi»

«Le regole non possono essere dettate dalle tecnologie: è imperativo lavorare per applicazioni che abbiano ben chiaro che è la persona - con i suoi inalienabili diritti e le imprescindibili tutele di essi - a essere il punto di riferimento centrale. Non sono gli algoritmi a poter decidere la nostra esposizione alle informazioni, a influenzare le nostre preferenze, a incanalare le nostre scelte». Così il presidente Mattarella sostenendo che «si è aperto un vuoto normativo che la comunità internazionale deve saper colmare al più presto, nel nome del diritto dei cittadini alla conoscenza e alla trasparenza».


Ultimo aggiornamento: Giovedì 16 Dicembre 2021, 18:22
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