Femminicidio a San Stino, il sindaco: «Cinzia era riservata, una lavoratrice. Sembrava una famiglia tranquilla»

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SAN STINO DI LIVENZA - «Famiglia tranquilla, mai un litigio, mai sentita una cosa del genere». Il sindaco di San Stino di Livenza, Matteo Cappelletto commenta sgomento il femminicidio che si è consumato oggi, martedì 6 dicembre, poco dopo le 13 in Corso del Donatore al civico 1. La vittima Cinzia Luison, 60 anni, sarebbe stata uccisa dal compagno Giuseppe Pitteri detto Walter, 65 anni, ex Actv.

«Stanno cercando di accertare - continua il sindaco - se sia stata colpita alla testa con una bottiglia. Non so se fossero in casa le figlie, sono due ragazze tranquille di 22 e 26 anni. Non so se abitassero qui. La prima segnalazione è arrivata nel primo pomeriggio.

Non so se una figlia fosse dentro ed è scappata. Non ho mai avuto notizie di attrito tra i due. Poteva essere una famiglia come tante. Loro due viveano insieme. È stato lui a chiamare i carabinieri. È stato portato nella stazione dei carabinieri di Portogruaro. La coppia era conosciuta in città, lei aveva un'attività in proprio, ci si conosce tutti. La piazza è la piazza».

Il sindaco poi parla di Cinzia: «Riservata, a modo, lavoratrice, impegnata nel suo lavoro. Il Comune darà sostegno alle figlie. Lei ha due sorelle. Una vive a San Stino, l'altra no. Non ho mai avuto notizie di attrito tra i due. Poteva essere una famiglia come tante».


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 7 Dicembre 2022, 21:40
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