Green pass, primo giorno a Cortina: quel ristoratore che per evitare il caos chiede il certificato a tutti

Green pass, primo giorno: quel ristoratore che per evitare il caos chiede il certificato a tutti

di Marco Dibona

CORTINA D'AMPEZZO (BELLUNO) - Certificato verde in mano, stampato in carta o ben visibile sullo schermo del telefonino, gli ospiti di Cortina accedono senza proteste a ristoranti, bar, musei e palestre: «Non bisogna vederlo come una limitazione, bensì come una opportunità, tanto più se pensiamo che come alternativa potremmo rischiare la chiusura. Siamo comunque contenti, perché possiamo ospitare gli ospiti che hanno prenotato; questo comporta meno possibilità di disdette», commenta Roberta Alverà, presidente dell'associazione albergatori.

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E aggiunge: «La gente era preparata all'idea di dover adottare questo sistema, non è una novità; in fondo Dolomiti Superski lo aveva proposto un mese fa, per il prossimo inverno. L'unico problema è che talvolta diventa difficile il controllo. Nella vicina Austria, ad esempio, la responsabilità è dell'avventore, non dell'esercente».


Carlo Barozzi è davanti al suo ristorante, martello in mano, ad appendere l'avviso ai clienti, sull'obbligo del certificato: «Abbiamo disposto che una persona del nostro staff stia qui all'ingresso e controlli chi entra. In teoria chi va al bar, al banco, in piedi, per un caffè, non dovrebbe avere il lasciapassare, mentre è tassativo per chi si siede al tavolo: per non creare confusione, noi lo chiediamo a tutti. Speriamo vada tutto bene, se la situazione dovesse farsi difficile, il commissariato di polizia è qui vicino. Ma vorrei evitare situazioni di questo tipo».
«Ci vorrà sensibilità: bisogna essere rigidi e nel contempo accoglienti dice il ristoratore Herbert Huber noi cerchiamo di vivere questa situazione nel modo più tranquillo possibile e vogliamo trasmettere serenità anche agli ospiti. Viviamo comunque in un mondo di regole; è facile criticare, mentre sarebbe più opportuno rispettarle. Per noi c'è soltanto una incombenza in più; per gli ospiti non ci saranno problemi, oggi sono tutti più consapevoli».
Ai musei delle Regole d'Ampezzo l'affluenza è scarsa, con la gente che preferisce le escursioni, ma Gioia de Bigontina è pronta per accogliere i visitatori: «È giusto che ci sia una regolamentazione, ma ogni adempimento ci penalizza un po', dopo un anno di chiusura.

L'applicazione che abbiamo in dotazione legge anche i green pass europei, dei turisti stranieri».


Ultimo aggiornamento: Domenica 8 Agosto 2021, 10:22
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