"No alla privatizzazione di Ama", i dipendenti
protestano contro Marino in Campidoglio
di Flavia Scicchitano
Ma la manifestazione ha preso subito una deriva violenta. Durante il sit-in una bomba carta è stata fatta scoppiare sulla scalinata e tra la folla assiepata sono comparsi saluti romani. Insulti e cori al suon di “te ne devi annà”, “vergogna, vergogna”, contro il primo cittadino. «Mentre in questi mesi si era lavorato per rilanciare Ama - spiegano i rappresentanti di Fiadel, Cisl e Cgil, Silvano Quintarelli, Alessandro Buonfigli e Natale di Cola - il sindaco tradisce tutti gli accordi e svela il suo vero piano che è privatizzare l'azienda. Se entro la fine del mese (momento i cui dovrebbe avvenire l'affidamento) non ci saranno cambiamenti partirà una mobilitazione con uno sciopero che creerà disagi ai cittadini ma la colpa sarà del sindaco Marino».
E la protesta incassa subito l'appoggio di Sel: «Siamo disponibili ad aprire un confronto costruttivo per migliorare il contratto di servizio e l'efficienza dei servizi sul territorio - ha detto il capogruppo in Campidoglio, Gianluca Peciola - Non condividiamo però la decisione di privatizzare il servizio di igiene urbana in due Municipi. Per uscire dall'emergenza e migliorare il decoro in città bisogna potenziare la raccolta differenziata porta a porta e dare maggiore sicurezza al personale interno all'azienda». Intanto per ieri, specifica Ama «nessuna ripercussione sui servizi».
Ultimo aggiornamento: Martedì 15 Settembre 2015, 09:01
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