Marino pensa al rimpasto in giunta: "Bisogna
triplicare gli sforzi e alcuni non sono in grado"

Marino pensa al rimpasto in giunta: "Bisogna triplicare gli sforzi e alcuni non sono in grado"

di Paola Lo Mele
Mentre aspetta «le conclusioni del lavoro del prefetto Gabrielli e del ministro Alfano» dopo il terremoto dell'inchiesta sul Mondo di Mezzo, il sindaco Marino appare tranquillo.



In ballo ci sono diverse ipotesi: lo scioglimento del Comune per mafia - che però sembra perdere sostanza -, la rimozione di singoli funzionari, lo scioglimento di uno o più municipi inquinati dalla corruzione, il commissariamento per via amministrativa di interi settori del Comune. Ieri la relazione del prefetto è arrivata sul tavolo del ministro dell'Interno e l'ultima parola deve essere ancora pronunciata.



Resta il fatto che, se l'amministrazione Marino sopravviverà, all'orizzonte si profila una svolta politica e di governo per la Capitale. «Superata questa fase mi guarderò negli occhi con la mia squadra per capire chi si sente nelle condizioni di triplicare gli sforzi - ha detto il sindaco Marino durante una riunione con Sel -. Dobbiamo fornire servizi di qualità, insieme dobbiamo decidere quali correzioni mettere in atto ma dobbiamo anche trasmettere un messaggio di positività alla città. Roma non può più attendere. Dobbiamo moltiplicare la velocità degli atti».



Dello stesso avviso il vicesindaco Luigi Nieri, secondo cui «ora è la fase del fare: dobbiamo puntare a una grande cura e manutenzione della città, rimettere al centro le periferie. Dobbiamo lavorare molto ma siamo pronti». Che, poi, a Palazzo Senatorio si stia pensando a qualche cambiamento anche in giunta è nell'aria già da qualche tempo: da quando l'assessore ai Trasporti Guido Improta ha confermato di volersi dimettere e sono iniziati a circolari rumors del genere anche per la responsabile del bilancio Silvia Scozzese.



Ieri, intanto, capogruppo e vicecapogruppo capitolini del Pd , Fabrizio Panecaldo e Tempesta, hanno incontrato Gabrielli: «Siamo sereni - ha detto Panecaldo all'uscita da Palazzo Valentini -. Abbiamo manifestato la voglia di continuare. A noi spaventa soltanto una cosa: che Roma venga lasciata sola».
Ultimo aggiornamento: Giovedì 9 Luglio 2015, 07:29
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