Il Circo Massimo come non l'avete mai visto: aperta l'area archeologica

Il Circo Massimo come non l'avete mai visto: aperta l'area archeologica

di Valeria Arnaldi
L'area archeologica del Circo Massimo apre al pubblico, per la prima volta, dopo sette anni di lavori. Oggetto degli interventi, il restauro delle strutture e la vera e propria musealizzazione dell'area con nuovi percorsi di visita. Sul margine meridionale della zona, adeguatamente recintata, è stata realizzata una terrazza panoramica.

L'area delimitata arriva fino all'ideale inizio della spina, ossia la piattaforma anticamente posizionata al centro della pista i cui resti, attraverso una serie di indagini geofisiche, sono stati trovati a più di cinque metri di profondità. Entrando dall'ingresso in piazza di Porta Capena, i visitatori potranno percorrere un tratto di circa cento metri di ciascuna delle gallerie che conducevano alle gradinate della cavea per poi proseguire lungo la strada basolata esterna, ritrovata durante gli scavi, in cui spicca una grande vasca-abbeveratoio.

La passeggiata permetterà di visitare alcune strutture adibite a locande e botteghe. Intorno all'area dedicata agli spettacoli, infatti, si trovavano servizi - visibili anche resti di latrine antiche - destinati agli spettatori, dai negozi di alimentari ai magazzini, dai cambiavalute alle lavanderie. Nella zona centrale dell'emiciclo, le basi dell'Arco di Tito, uno dei più grandi archi trionfali di Roma, con colonne di almeno dieci metri secondo gli studi effettuati sulle basi e sui frammenti architettonici rinvenuti, facilmente leggibili grazie all'anastilosi virtuale del monumento realizzata in collaborazione con l'università Roma Tre.

Nel corso degli scavi sono state riportate alla luce parti dell'iscrizione, rimarcata con lettere bronzee, di dedica all'imperatore. La riqualificazione della zona ha interessato pure la medievale Torre della Moletta. Tesori restituiti alla città.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 17 Novembre 2016, 09:26
© RIPRODUZIONE RISERVATA