Milano, giro di vite del Comune contro
le sale slot: fissati i limiti di orario
di Simona Romanò
Da oggi, le sale scommesse non potranno restare sempre aperte, ma solo dalle 9 alle 12 e dalle 18 a mezzanotte.
Orari che daranno soddisfazione ai residenti dei quartieri dove proliferano, creando problemi di quiete, dagli schiamazzi alle macchine parcheggiate in seconda fila. Lucchetti anche alle macchinette situate negli esercizi pubblici, dalle tabaccherie ai bar: potranno funzionare solo nei tempi concessi, «per ridurre la possibilità di accedervi, con attenzione agli orari di uscita dalle scuole e al tempo libero delle fasce più fragili, giovani e anziani».
Si cerca di salvare le vittime della ludopatia, la dipendenza a giocare d'azzardo che spesso getta le persone sul lastrico. I ludopatici che si rivolgono ai Sert (Servizi per le tossicodipendenze) dell'Asl per chiedere aiuto sono aumentati del 40% all'anno negli ultimi tre anni: si stima che circa 2.500 milanesi abbiano bisogno di cure per uscire dal tunnel. E ancora: a Milano, la dipendenza è nel 75% dei casi riferita proprio all'uso ossessivo delle macchinette magiasoldi.
«Non possiamo far finta di niente di fronte a un problema che non è più solo di quiete pubblica, ma di vera e propria emergenza sanitaria e sociale», commentano il vicesindaco con delega all'Urbanistica, Ada Lucia De Cesaris, e l'assessore al Commercio, Franco D'Alfonso. Roulette elettroniche e videopoker sono strumenti «di grave pericolo per la salute individuale e il benessere della popolazione». Non a caso il nuovo Regolamento edilizio vieta l'apertura dei punti scommesse a meno di 500 metri da luoghi sensibili, dalle scuole ai centri anziani. La linea dura del Comune sugli orari arriva però all'indomani della decisione del Tar, che ha momentaneamente riaperto la Sisal di via Corsica 64, chiusa dai vigili.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 16 Ottobre 2014, 10:31
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