Trivelle, domani si vota il referendum:
ecco tutto quello che c'è da sapere -Foto
Con il termine “trivelle” si intende un insieme ampio e complesso di attività che vanno dalla perforazione dei pozzi di ricerca a quella dei pozzi di produzione, dalla realizzazione di gasdotti e oleodotti all'installazione di piattaforme petrolifere. Gli impianti variano a seconda dei fondali, delle caratteristiche del giacimento e del tipo di combustibile estratto.
Il quesito è: “Volete voi che sia abrogato l’art. 6, comma 17, terzo periodo, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, “Norme in materia ambientale”, come sostituito dal comma 239 dell’art. 1 della legge 28 dicembre 2015, n. 208 “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di Stabilità 2016)”, limitatamente alle seguenti parole: “per la durata di vita utile del giacimento, nel rispetto degli standard di sicurezza e di salvaguardia ambientale”?”.
Affinché la proposta soggetta a referendum sia approvata - cioè che la norma sia cancellata - occorre che si raggiunga il quorum, cioè che vada a votare più del 50% degli elettori, e che la maggioranza dei votanti si esprima con un "Sì". Possono votare al referendum tutti i cittadini italiani che abbiano compiuto la maggiore età.
A favore del referendum è il comitato “Vota SI, per fermare le trivelle” a cui hanno aderito numerose associazioni che spiegano le proprie ragioni in un appello.
E' invece contrario il comitato Ottimisti e Razionali che ha ricevuto adesioni anche da manager, filosofi e studenti convinti che "il progresso avanza solo con lo sviluppo".
Ultimo aggiornamento: Sabato 16 Aprile 2016, 12:59
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