"Non ho i soldi per pagare la multa":
chiede un lavoro socialmente utile

"Non ho i soldi per pagare la multa": chiede un lavoro socialmente utile
TREVISO - Dice di non riuscire ad arrivare a fine mese e così una donna, multata da un vigile per sosta vietata, ha chiesto al Comune di Valdobbiadene di poter pagare la sanzione amministrativa con un lavoro socialmente utile. L'importo non è eccessivo, 41 euro, ma in questo periodo di crisi all'automobilista valdobbiadenese appaiono un'enormità «poiché devo - scrive al sindaco - rinunciare a tante cose per arrivare a fine mese», e «rivolgermi al giudice di Pace mi costerebbe di più».



Pur contestando la multa, la donna si è rivolta al sindaco sperando che sia accolta la sua richiesta. «Sarebbe una novità - precisa l'avvocato Fabio Capraro esperto del settore - l'introduzione anche nel diritto civile di questa applicazione, nata solo nella materia penale e applicata in particolar modo per la circolazione stradale. Però ci vorrebbe una legge ad hoc».



A Valdobbiadene il rapporto tra i cittadini e i vigili è teso da mesi, soprattutto acuito dalla crisi in cui molti sono travolti.
Tra questi un parrucchiere che dopo aver preso una multa di 300 euro per un poster attaccato sulla vetrata all'interno della porta del suo negozio, ha pagato consegnando prodotti il cui prezzo copriva l'ammontare di quanto comminato dalla polizia municipale di Valdobbiadene. Un suo concittadino, al centro di una annosa disputa con il fisco, ha invece 'pagato' una multa di 1.750 euro allo Spisal di Montebelluna consegnando la mucca che teneva in una stalla.

Ultimo aggiornamento: Mercoledì 11 Febbraio 2015, 18:49