L'ambulanza è bloccata al passaggio a livello:
il paziente muore stroncato da un infarto
Ma il passaggio a livello, con le sbarre abbassate, ha fatto perdere minuti preziosi al mezzo di emergenza.
Nel frattempo, comunque, sul posto era già sopraggiunta l'automedica del 118 partita dall'ospedale. A differenza dell’ambulanza, dunque, la macchina delle emergenze non ha incontrato ostacoli di sorta. L’automezzo della Croce Verde, invece, si è visto costretto a rimanere fermo per quattro o cinque minuti. Giù le barriere automatiche nel tratto di via Giosuè Carducci e questa volta a rimetterci è stata proprio l’ambulanza. Mentre il mezzo di soccorso dell'ente assistenziale era fermo in fila è arrivata la chiamata dalla centrale operativa di Macerata del 118. Ritornare in sede, perché il paziente era morto.
Ovviamente è impossibile dire se quei quattro minuti avrebbero potuto cambiare le sorti dell’anziano, colpito da un infarto nella sua abitazione. Fatto sta che l'episodio di ieri ripropone la mai sopita questione della presenza del passaggio a livello lungo la Statale 16. E’ quella, infatti, la strada più veloce per raggiungere la zona Nord della città, senza immergersi nel caos del centro cittadino. Poco male se a perdere tempo sono "normali" conducenti di veicoli.
Ben diverso, invece, è quando a rimanere imbottigliati nei lunghi serpentoni in attesa che le sbarre si rialzino sono mezzi di soccorso e di emergenza. Quattro o cinque minuti che vanno sicuramente ad intaccare la cosiddetta golden hour: quel lasso di tempo, cioè, in cui ricevere cure immediate diventa indispensabile, se non addirittura salvifico.
L'ambulanza in questione, comunque, nel caso di ieri non è mai arrivata a destinazione: in via Sicilia, come si diceva in zona Villa Pini. Non è detto che l'arrivo del mezzo di pronto intervento avrebbe cambiato radicalmente le prospettive di vita dell'anziano.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 22 Gennaio 2015, 11:27