La ragazzina: "Il prof mi palpeggia".
Molestie a scuola, altre ora parlano

"Il prof mi palpeggia". Molestie a scuola, ora altre alunne parlano

di Emanuele Coppari
ANCONA - «Mamma quel prof mi fa carezze strane». E' sgusciata fuori così dallo scrigno dell'anima dove il pudore di bambina la teneva rinchiusa, questa presunta storia di abusi. Con una confidenza in famiglia, un rifugio sicuro per una ragazzina di 11 anni che da un po' vede i fantasmi e sente la ferita dell'intimità violata da mani ruvide. Se il suo racconto è credibile, se davvero un insegnante ha allungato le mani sul suo corpo di bambina, lo diranno le indagini della Procura scattate quando i genitori hanno deciso di dare al segreto rivelato dalla figlia la forza di una denuncia ai carabinieri.

Un'ombra comincia a stendersi sulla spensieratezza della ragazzina a novembre dello scorso anno. Lei frequenta la prima media in una scuola media di Ancona. Succede nell'ora di ginnastica, il professore, circa 60 anni, la tocca. Non sarà un episodio isolato. I palpeggiamenti proseguono per mesi, fino a marzo. Lei non ce la fa a subire in silenzio e si sfoga. La famiglia decide di affidarsi a un legale che studia con la mamma e il papà dell'undicenne un piano per proteggerla. L'avvocato si confronta con la dirigente scolastica, che esonera la ragazzina, per circa un mese, dalle lezioni di educazione fisica. Decide di convocare il prof che nega tutto, si difende sostenendo che si tratta solo di un equivoco. «I genitori potevano rivolgersi a me, avrei spiegato», dice in sostanza. E ricorda che in passato si era già ritrovato col dito puntato contro perché era entrato nello spogliatoio femminile. «Ma era solo per farle stare zitte, urlavano troppo». 

Dopo quel faccia a faccia - seguendo il filo dei fatti in mano ai carabinieri che stanno sbrogliando la matassa di racconti, timori, sospetti - l'insegnante si sente sotto tiro, accusa le allieve di parlare troppo. Soprattutto continua ad avvicinare la ragazzina, non più per sfiorarla con tocchi impudichi. Le attenzioni morbose adesso lasciano il posto a un pressing psicologico. «Voi ragazze parlate troppo», sussurra al suo orecchio. E poi domande sulla vita privata, un crescendo di tensione che deve finire. 

A quel punto, ai primi di aprile, scatta la denuncia ai carabinieri. Gli investigatori sentono la ragazzina, e convocano anche alcune compagne di scuola. Domande dure da affrontare, peggio della più insidiosa delle interrogazioni. Risposte secretate, si tratta di minori e di un’inchiesta ancora agli albori.  Ma sembra che anche altre studentesse si siano lamentate degli atteggiamenti scabrosi del prof.

Materiale utile ai carabinieri, che mettono a verbale mentre il fascicolo diventa più copioso. Gli investigatori cercano il guizzo alle indagini dalle testimonianze delle alunne, sentite con tutta la delicatezza richiesta dall'età della pre adolescenza.  Il professore in questo periodo è assente da scuola. La sua posizione, - occorre sottolinearlo - è ancora tutta da decifrare, e gli approfondimenti d'indagine dei carabineri definiranno i contorni della vicenda in modo nitido, per verificare le responsabilità del docente e - se saranno provate - costringerlo a tenere giù le mani dalla ragazzine. 
Ultimo aggiornamento: Martedì 10 Maggio 2016, 13:44
© RIPRODUZIONE RISERVATA