Adescava bambine in chat e le violentava:
bagnino arrestato per stupro e sodomia

Adescava bambine in chat e le violentava: bagnino pedofilo in manette

di Federica Macagnone
Adescava le sue piccole vittime online, le convinceva a incontrarlo e viaggiava per migliaia di chilometri per stuprarle e sodomizzarle.

Gareth Vincent Hall, 22 anni, bagnino in una piscina di Caernarfon, in Galles, ha finalmente ammesso le sue colpe. Ad aprile dello scorso anno, dopo aver chattato per mesi con una bambina di 10 anni, ha preso un aereo per Eugene, in Oregon, negli Stati Uniti, dove aveva organizzato un incontro con lei.



Una volta lì l'ha prelevata nel parcheggio di un noleggiatore di auto e l'ha portata in un motel: secondo la corte, i due si sarebbero incontrati diverse volte nell'arco di cinque giorni prima che Gareth prendesse un aereo per tornare in Gran Bretagna. Ma quell'incontro non gli era bastato. Nei mesi successivi aveva contattato un'altra bambina e in ottobre era volato a Chicago per un nuovo incontro sessuale. Questa volta, però, una volta atterrato all'aeroporto internazionale O'Hare, ad attenderlo c'era la polizia che lo ha arrestato.

«Hall aveva incontrato la bimba di Eugene attraverso una chat online. Hanno parlato per due mesi prima di incontrarsi ad aprile – ha detto l'investigatore Jed McGuire – Adesso dobbiamo capire perché quell'uomo viaggiava per tutti quei chilometri per incontrare le sue vittime. Forse voleva stare lontano dal suo luogo d'origine, ma queste sono mie speculazioni».

Mercoledì il bagnino è stato dichiarato colpevole di quattro capi d'imputazione per stupro, due di sodomia e corruzione sessuale on-line di un bambino. L'ulteriore accusa di sequestro di persona, ha detto l'assistente del procuratore distrettuale Robert Lane, è stata fatta cadere dopo la confessione. Adesso non resta che attendere la sentenza che sarà pronunciata da un giudice dell'Oregon il 1° marzo: Hall potrebbe rimanere in carcere per un tempo che varia dai 25 ai 50 anni.

Tuttavia, restano le preoccupazioni che possano esserci altre piccole vittime che ancora non si sono fatte avanti. All'indomani dell'arresto, il portavoce dell'FBI Gerald Dezsofi ha detto: «Siamo molto, molto preoccupati che ci possano essere altre vittime in altri Stati degli Usa. L'FBI si sta prodigando per far conoscere il caso in modo tale che, se ci fossero altre persone coinvolte, si possano fare avanti». Gli stessi timori investono anche la polizia britannica, che sta continuando a indagare su possibili reati commessi nel Regno Unito.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 4 Febbraio 2016, 17:35
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