Ocse: Eurozona al palo, è un rischio per la crescita globale

Ocse: Eurozona al palo, è un rischio per la crescita globale

di Valeria Arnaldi
ROMA - «La zona euro sta rallentando fino a fermarsi e rappresenta un rischio rilevante per la crescita mondiale». A lanciare l’allarme Europa, come teatro difficile ma anche come “peso”, è stata, ieri, l’Ocse. Nonostante alcuni Paesi stiano «cominciando a risalire la china», a gravare sul Vecchio continente sono «la disoccupazione che resta alta e l’inflazione persistentemente lontana dall’obiettivo».





Nessuna ripresa per l’Italia, anzi. Le previsioni sono nere: il Pil crescerà dello 0,2% nel 2015 e dell’1% nel 2016. Numeri che, nonostante il lieve miglioramento rispetto al +0,1 di settembre, pongono l’Italia agli ultimi posti in classifica, davanti solo alla Russia, ferma a zero. L’Ocse plaude al Jobs Act, «coraggiosa presa di posizione assunta dal premier», e Matteo Renzi risponde e rilancia. «I dati diffusi sono molto tristi da un lati e incoraggianti da un altro – ha commentato – perché mostrano che se l’Eurozona cambia si può tornare a crescere. Si deve investire in ricerca e prodotti di qualità». Poi il messaggio chiaro all’Unione Europea: «Se non siete un covo di burocrati, liberate i fondi». Ottimista per il futuro, il premier, ieri, in occasione della visita all’Alcatel Lucent di Vimercate, ha dovuto fare i conti con la protesta di un presidio di lavoratori contro i circa 550 esuberi previsti dall’azienda.



Accolto con fischi e lanci d’uova, ha evitato i “colpi” grazie all’entrata da un ingresso secondario. Più tardi, all’Anci, ha commentato: «Mi tirano le uova? Io rispondo che sono pronto a fare le crêpes. Quando c'è una crisi il presidente del Consiglio deve fare il Sindaco, non il coniglio, non deve scappare, deve mettersi in gioco». E in gioco si è rimesso subito. Dal 2015, ha annunciato, «faremo una local tax al posto della miriade di tasse e tributi». Nuove misure ma «solo se necessario» sono state annunciate anche dalla Bce. Il presidente Mario Draghi ha annunciato che il Consiglio prenderà in considerazione ulteriori misure non convenzionali se si verificasse un prolungato periodo di bassa inflazione. «Con gli acquisti di covered bond e Abs, insieme con le aste di liquidità – ha detto Draghi – il bilancio della Bce tornerà ad ampliarsi ai livelli di inizio 2012».
Ultimo aggiornamento: Venerdì 7 Novembre 2014, 08:17
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