Disoccupazione, il tasso scende ancora
ma resta la piaga dei giovani - I dati

Disoccupazione, il tasso scende ancora ma resta la piaga dei giovani - I dati

di Mario Fabbroni
ROMA - Fine della caduta libera. I dati di gennaio 2015 iniziano a dare forza (attraverso i numeri) alla tesi che l’Italia stia lentamente uscendo fuori dal guado della stagnazione economica.





Scende infatti il livello della disoccupazione, con particolare riferimento a quella giovanile: un’inversione di tendenza piuttosto repentina se si considera che il 2014 è stato l’annus horribilis della mancanza di lavoro, con quel 12,7% che rappresentava il punto più alto dal 1977 in avanti. Ora siamo a quota 12,6%. A crescere sono però solamente le regioni del Centro e del Nord, mentre il Sud cala ancora (-0,2%).



Nel mese di gennaio, in particolare, è aumentata l’occupazione femminile (+0,2 su dicembre e +0,8 su gennaio 2014) mentre il numero di inattivi è calato dello 0,1% nel confronto con dicembre e dell’1,3% rispetto a dodici mesi prima. Il ministro del Lavoro Poletti parla di «risultato incoraggiante. La decontribuzione triennale per i nuovi assunti con contratto a tempo indeterminato, la deducibilità dal calcolo dell’Irap e l’introduzione del nuovo contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti dovrebbero dare presto il loro buon contributo. Spero in più di 100mila posti». Il premier Renzi però non sembra accontentarsi: «Si può e si deve fare di più». Previsto un boom per la manodopera in agricolutura.



La Germania, secondo il Presidente Mattarella in visita a casa Merkel, «crede alle nostre riforme». Eppure debito pubblico italiano e tasse per i cittadini sono in salita, nostante l’effetto benefico degli 80 euro: senza i quali la pressione fiscale sarebbe stata quasi un’asfissia fiscale. Non solo Italia, pero.

Il Nasdaq (il listino tecnologico di Wall Street) torna a superare la soglia dei 5000 punti: livello toccato per l’ultima volta il 10 marzo del 2000, praticamente un’era geologica fa.



Corre anche l’auto: a febbraio arriva un + 13,2% delle immatricolazioni, Fca va a gonfie vele con 500X e Jeep.

Infine, dopo la Svizzera e il Liechtenstein, tocca al Principato di Monaco far cadere segreto bancario con l’Italia: anzi, l’accordo firmato ieri prevede lo scambio di informazioni ai fini fiscali, anche in materia di “richieste di gruppo”.
Ultimo aggiornamento: Martedì 3 Marzo 2015, 08:38