La famiglia di cinque persone che si è suicidata a Montreux in Svizzera gettandosi dal balcone del loro appartamento al settimo piano era ossessionata da teorie del complotto, temevano qualunque contatto con l’esterno e avevano la casa piena di scorte di cibo. Lo ha reso noto la polizia del Canton Vaud. Si tratta di una famiglia di cittadinanza francese. Il padre di 40 anni, la madre di 41 e la sorella gemella di quest'ultima sono morti, così come la figlia di 8 anni della coppia. Il figlio maggiore, di 15 anni, è stato ricoverato all'ospedale in gravi condizioni. L'allarme è stato lanciato da un testimone che si trovava ai piedi dell'edificio al momento del dramma.
Le scorte di cibo
Nell’appartamento di Avenue du Casinò, sul lago di Ginevra, non sono stati rinvenuti segni che provassero la presenza di estranei. Appoggiata al balcone è stata trovata una scaletta. I componenti della famiglia si sarebbero lanciati nel vuoto uno dopo l’altro in un arco temporale di circa cinque minuti. Confermati altri particolari emersi fin dall’inizio: la famiglia era originaria della Francia, asi era trasferita a Montreux nel 2016, la figlia minore non era stata nemmeno iscritta all’anagrafe locale. Lei e la madre risultavano addirittura trasferitesi in Marocco da alcuni anni. La scena che gli inquirenti si sono trovati davanti durante il sopralluogo successivo al suicidio collettivo è stata impressionante: gran parte dei locali della casa erano ingombrati da scorte di cibo, nè i genitori, nè i ragazzi avevano contatti con il mondo esterno, vivevano in una sorta di eremitaggio ma nel cuore di una città , con pochissimi contatti con i vicini.
Le teorie cospirazioniste
Il padre sarebbe stato ossessionato da teorie cospirazioniste, credeva di essere controllato, evitava ogni contatto per sè e per i suoi congiunti. Luza tragedia è avvenuta quando due gendarmi si apprestavano a recarsi dalla famiglia.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 30 Marzo 2022, 12:23
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