Ore d'angoscia per le sorti di Ivan Luca Vavassori. L'ex portiere italiano, nato in Russia ma adottato da una famiglia piemontese, si era arruolato più di un mese fa al fianco della resistenza ucraina, scegliendo di appendere i guanti al chiodo e di unirsi ai combattenti. Da qualche ora, dopo un attacco russo ad un convoglio ucraino in ritirata, non si hanno più sue notizie.
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Ivan Vavassori disperso dopo l'attacco russo
Da ieri non si hanno più notizie di Ivan Luca Vavassori, il 29enne ex portiere di Pro Patria, Legnano e Bra, che si era arruolato nell'esercito ucraino come volontario nelle brigate internazionali. L'allarme su Instagram e Facebook. «Ci dispiace informarvi - scrivono i gestori delle pagine social - che la scorsa notte durante la ritirata di alcuni feriti in un attacco a Mariupol, due convogli sono stati distrutti dall'esercito russo.
Ivan Vavassori, dal calcio alla resistenza ucraina
Partendo per l'Ucraina, Vavassori aveva ricordato l'estrema difficoltà nella quale si sarebbe trovato ad operare. «La nostra - aveva scritto - sarà una missione suicida perché abbiamo pochissime unità contro un intero esercito, ma preferiamo provare. Quel che importa è morire bene, soltanto allora inizia la vita». Ivan Luca è il figlio adottivo di Pietro Vavassori, titolare dell'Italsempione, azienda della logistica, e di Alessandra Sgarella, sequestrata dalla 'ndrangheta nel 1997 e morta nel 2011 di malattia. Dopo il benestare dell'ambasciata di Kiev in Italia, l'ex calciatore è entrato a far parte della «Legione di difesa internazionale Ucraina», diventando il 'comandante Rome'.
Ultimo aggiornamento: Martedì 26 Aprile 2022, 09:13
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