«La gastrite quest'anno ha un nome e un cognome...», sulla chat delle maestre è stato addirittura paragonato a malattia dell'apparato digerente Giovanni (nome di fantasia, ndr), un bimbo di 8 anni, affetto da gravi patologie, a cui, purtroppo, si sono aggiunti il deficit dell'attenzione e l'iperattività combinata con un disturbo oppositivo provocatorio. Un alunno che aveva bisogno di assistenza e non di punizioni.
Ciò che gli accadeva in classe, la madre Katia (nome di fantasia, ndr), l'ha saputo grazie a una insegnante coscienziosa la quale le ha trasferito i messaggi che le maestre si scambiano via WhatsApp. Ed è stato così che la donna si è spiegata il cambio di umore di suo figlio, il suo stato psicologico. «Ma il mio bambino - spiega la donna all'Ansa - ha bisogno di essere integrato e non emarginato impedendogli di andare a scuola e anche di consumare i pasti insieme con i suoi compagni di classe, per punirlo, com'è accaduto». «Nella chat - spiega ancora Katia - le insegnanti si mettevano d'accordo sulla versione dei fatti da riferirci, per farci credere che Giovanni era un bimbo violento.
Ultimo aggiornamento: Sabato 7 Maggio 2022, 10:56
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