«I progetti pensati per l'Expo si faranno tutti. A partire dal recupero delle vele di Calatrava, che già usufruiscono di fondi Giubileo e che saranno quindi rese fruibili per l'anno santo". Non poteva che essere segnato dalle polemiche, e dal tentativo del sindaco Roberto Gualtieri di rassicurare i romani sulla realizzazione delle opere, il "day after" della pesante sconfitta di Roma nella corsa per l'assegnazione di Expo 2030.
Sono infatti tanti i progetti che si sono ritrovati improvvisamente senza finanziamenti, e ora la paura è che non si possano più realizzare: dal grande parco fotovoltaico di Tor Vergata al collegamento su ferro che dalla rete attuale avrebbe portato alla zona interessata dall'evento. E poi, appunto, la grande Città dello Sport, beneficiaria di 150 milioni di fondi giubilari che però non bastano a concludere la copertura del secondo "guscio". Ieri Gualtieri ha tentato di gettare acqua sul fuoco. «Roma può andare avanti anche senza Expo- ha detto- Noi non abbiamo mai basato lo sviluppo della città sull'evento e tutti i progetti andranno avanti».
Nonostante questo le polemiche non sono mancate. Bordate sono arrivate dall'assessore lombardo Guido Bertolaso e dal ministro delle Imprese, Adolfo Urso. Per quest'ultimo «la debacle era in larga misura prevedibile» perché «Conte e Raggi decisero di proporre in ritardo questa candidatura come ripiego a fronte del rifiuto delle Olimpiadi».
Bertolaso ha invece puntato il dito sulla gestione attuale della città: «Neanche un aborigeno- - ha detto testualmente- avrebbe votato per Roma, ridotta una discarica».
Ora è tempo di raccogliere tra le macerie. Alla ricerca di qualche finanziamento in grado di rilanciare i progetti orfani di Expo.
riproduzione riservata ®
Ultimo aggiornamento: Giovedì 30 Novembre 2023, 06:00
© RIPRODUZIONE RISERVATA