Leonardo La Russa e le accuse di stupro, interrogato sette ore: «Rapporto consenziente». Prelevato il Dna

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di Redazione web

Ha respinto le accuse di violenza sessuale e parlato di rapporto consenziente Leonardo Apache La Russa, interrogato oggi in procura a Milano nell'inchiesta nata dalla denuncia di una sua ex compagna di liceo. La Russa, a cui è stato prelevato il Dna, ha quindi confermato la versione da sempre fornita affermando che la ragazza era consapevole. La stessa versione data dall'amico Tommaso Gilardoni, anche lui indagato.

I video nel telefono

Dovranno essere estrapolati con un accertamento irripetibile, e quindi saranno visionati da inquirenti e investigatori solo successivamente, i tre video contenuti nel telefono di Tommaso Gilardoni, indagato per violenza sessuale assieme a Leonardo Apache La Russa, e che farebbero riferimento alla nottata tra il 18 e il 19 maggio scorso. Al momento dei filmati, da quanto si è saputo, gli inquirenti hanno soltanto una ricostruzione a verbale resa dallo stesso Gilardoni, quando è stato sentito il 12 dicembre scorso e ha consegnato il telefono. Un quarto brevissimo video su quella notte, invece, è stato rintracciato sul cellulare di Apache. Il filmato, però, non avrebbe alcun contenuto a sfondo sessuale. Verifiche saranno effettuate anche sulla possibilità che quelle immagini siano girate tra gli amici dei due, ma allo stato non risulta tale elemento, che solo in ipotesi astratta potrebbe portare a configurare il reato di 'revenge porn'.

È stato, poi, conferito l'incarico ad esperti medico legali per una consulenza tossicologica sullo stato di alterazione della ragazza quella notte. Accertamenti che inizieranno a gennaio. Oggi La Russa jr, così come Gilardoni, ha sostenuto che né lui né l'amico avevano consumato droga o bevuto molto alcol e avrebbe riferito, inoltre, che la ragazza era consapevole anche dei video realizzati quella notte. Gli esiti degli esami sul Dna, infine, arriveranno nei prossimi giorni. Entrambi gli indagati, comunque, hanno confermato gli atti sessuali, parlando di rapporti consenzienti.

L'interrogatorio di La Russa Junior

L'interrogatorio è iniziato poco dopo le 10 in uno degli uffici vicini a quello del procuratore Marcello Viola.

Lo scorso 12 dicembre era già stato sentito per circa quattro ore l'amico e dj Tommaso Gilardoni, che aveva risposto alle domande dell'aggiunto Letizia Mannella e del pm Rosaria Stagnaro, nell'inchiesta della Squadra mobile, respingendo l'accusa di violenza e spiegando che la ragazza «era lucida e consapevole, era d'accordo con noi e ha avuto rapporti consenzienti sia con me che con Leonardo».

Nell'interrogatorio di oggi la linea di Leonardo Apache, difeso dall'avvocato Adriano Bazzoni, non sarà diversa da quella dell'amico, dato che anche lui ha sempre proclamato la sua innocenza. E dunque si difenderà e chiarirà rispetto alle accuse. Gilardoni, tra l'altro, ha già dato il consenso al prelievo del suo Dna, effettuato sempre in Procura otto giorni fa, per la comparazione con l'unica traccia genetica, compatibile con un profilo maschile, individuata sui reperti sequestrati, e all'estrapolazione dei dati dal suo telefono, che ha consegnato agli inquirenti. Anche a La Russa junior i pm chiederanno il consenso al prelievo genetico, e il giovane dovrebbe dare l'ok, mentre i contenuti dei suoi due telefoni sono già stati analizzati.

La 22enne nella denuncia aveva riferito che quella notte, dopo aver bevuto nel locale esclusivo Apophis un drink offerto dall'amico conosciuto al liceo, sarebbe piombata in uno stato confusionale al punto da essersi risvegliata nuda la mattina nel letto di Leonardo Apache senza ricordare nulla. Alla sua richiesta di spiegazioni lui le aveva risposto che erano arrivati là «dopo la discotecà». E che, sempre stando alla denuncia, «sotto effetto di sostanze stupefacenti», avevano avuto «un rapporto» e che lo stesso era accaduto con un suo amico ospite in un'altra stanza. Amico poi individuato dai pm in Gilardoni.


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 20 Dicembre 2023, 19:15
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