Elezioni 2018, a Palermo ristampate nella notte 200mila schede finite in altri seggi. A Roma presidente svuota l'urna, schede sbagliate
E Mattarella dimentica la sua carta d'identità

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Elezioni 2018, primo intoppo che potrebbe produrre numerosi ricorsi. A Palermo sono state ristampate nelle notte 200mila schede, erano finite nei seggi sbagliati: c'è stato un un errore nella perimetrazione dei collegi Palermo 1 e Palermo 2 e sono state distribuite in tutte le 200 sezioni interessate. Solo dopo due ore ha avuto inizio la consultazione. 

Curioso episodio sempre a Palermo dova di buon'ora ha votato il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella: il Capo dello Stato ha dimenticato nel seggio la sua carta d'identità e se n'è anedato tranquillamente ma è stato rincorso dal Presidente del seggio che non ha potuto far altro se non consegnare il documento agli uomini della scorta.

Schede con i nomi dei candidati di Camera e Senato sbagliati nel seggio 2167 di Via Micheli 29 a Roma (nel quartiere Parioli): se ne accorge un elettore e avvisa la presidente di seggio. "A quel punto - racconta all'Ansa Roberta Lisi, elettrice presente nel seggio - la presidente sospende le operazioni di voto e si fa dare dal seggio a fianco, il 2166, le schede corrette e fa votare con quelle. Ma prima di far continuare le operazioni di voto chiude la porta del seggio, apre l'urna e la vuota togliendo le 36 schede votate fino a quel momento mettendole in una busta". Molti gli elettori che hanno protestato per lo svuotamento dell'urna da parte della presidente del seggio senza altri testimoni che gli scrutatori. Non era presente infatti nessun rappresentante di lista. "Quando la presidente ha riaperto la porta della sezione 2167 dando il via di nuovo alle operazioni di voto - spiega l'elettrice Roberta Lisi - abbiamo chiesto che le schede tolte dall'urna e da annullare in quanto sono state utilizzate per il voto schede sbagliate, fossero ricontate. Alle 10.13 alla sezione sono state riconsegnate le schede con i nomi dei candidati corretti e la presidente del seggio ha precisato che i 36 elettori che avevano votato con le schede sbagliate, sarebbero stati ricontattati per farli votare di nuovo".

Sono 46.604.925, di cui 22.430.202 uomini e 24.174.723 donne, gli elettori che oggi, dalle 7 alle 23, in 61.552 sezioni, saranno chiamati alle urne per il rinnovo della Camera e l'elezione di 618 deputati. Meno numeroso il corpo elettorale per quanto riguarda il Senato, in quanto l'età minima richiesta per il voto è fissata in 25 anni e non nel raggiungimento della maggiore età: 42.871.428, di cui 20.509.631 uomini e 22.361.797 donne, per eleggere 309 senatori. Gli elettori della circoscrizione Estero, che hanno già votato per corrispondenza, sulla base dei dati dell'elenco definitivo, sono, per la Camera 4.177.725 e per il Senato 3.791.774: eleggeranno, rispettivamente, 12 deputati e 6 senatori.

Per la prima volta la legge in vigore è il cosiddetto 'Rosatellum', sistema misto con un terzo dei seggi, 232 a Montecitorio e 116 a palazzo Madama, assegnato con metodo maggioritario; e due terzi, rispettivamente 232 e 116, con il proporzionale. Nel primo caso in ogni collegio viene eletto un solo candidato, quello che ottiene più voti. Nel secondo caso a ciascuna lista o coalizione di liste sono assegnati i seggi in proporzione ai voti ottenuti, calcolati a livello nazionale e poi redistribuiti nelle singole circoscrizioni territoriali, divise in collegi plurinominali con liste bloccate. 

Al riparto dei seggi concorrono le liste che abbiano superato il 3 per cento a livello nazionale, mentre quelle non avranno ottenuto almeno il 3%, ma più dell'1%, concorreranno alla cifra elettorale nazionale di ciascuna coalizione. Questa operazione -spiega il Viminale- presuppone, pertanto, la necessità che tutte le sezioni abbiano concluso le operazioni e abbiano inviato i dati. La mancanza, anche di una o più sezioni, che (per i motivi più vari) non abbia concluso e trasmesso i risultati, non rende possibile la determinazione della cifra nazionale e, quindi, il conseguente riparto.

Situazioni critiche sono state segnalate in alcune sezioni elettorali di Roma.
In un seggio di via Valerio Publicola, Municipio VII, il presidente di seggio non si è presentato e verso le 19 è stato designato un nuovo presidente. In alcuni seggi di via Gentile, oltre all'assenza dei presidenti, è stata segnalata la mancanza di schede e verbali. 


«A meno di 12 ore dall'apertura dei seggi per le elezioni politiche e regionali stiamo ricevendo dai nostri rappresentanti di lista numerosissime segnalazioni di assenze di presidenti e scrutatori di cui ancora non sono stati trovati i sostituti e di seggi dove non sono ancora arrivati i necessari materiali, addirittura senza le urne - dichiara in una nota il Pd Roma - Anche alla vigilia dell'appuntamento più importante della vita democratica del nostro Paese, il M5S alla guida di Roma offre così l'ennesima dimostrazione della sua totale incapacità di gestire la cosa pubblica». 
Ultimo aggiornamento: Domenica 4 Marzo 2018, 12:21
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