«Le foto hard sono state un brutto scherzo, una cosa da non rifare, noi eravamo in imbarazzo con la ragazza, era consenziente»: sono concetti espressi negli interrogatori del 9 aprile ai magistrati da Ciro Grillo e i suoi 3 amici, indagati per violenza sessuale di gruppo nei confronti di una studentessa italo-norvegese, che sarebbe avvenuta nel 2019 a Porto Cervo, in un'abitazione del fondatore del M5s. Per i 4 la procura ha chiesto il rinvio a giudizio. «I rapporti di gruppo con Silvia? Eravamo noi in imbarazzo...e per quanto riguarda le foto hard scattate a Roberta, è stato uno scherzo di pessimo gusto, non un abuso sessuale», hanno detto. I contenuti degli interrogatori sono riportati da vari quotidiani.
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Nell'interrogatorio del 9 aprile Ciro Grillo spiega: «Silvia si trovava perfettamente a suo agio, era consapevole di tutto ciò che si faceva, non è stata forzata né a bere né quando ci sono stati gli incontri sessuali... Quanto al rapporto con noi (ovvero Grillo jr, Capitta e Lauria, ndr) non era stato certo da noi programmato in quel modo, anche perché eravamo tutti diciottenni e addirittura uno non aveva mai avuto rapporti sessuali, ci siamo trovati nella situazione anche con un po' di imbarazzo e non ci sono state forzature».
Lauria, scrivono gli inquirenti «esibisce una foto estratta dal telefono di Edoardo Capitta dove si vedono di spalle Silvia e di lato Francesco Corsiglia, posizionato sul sedile anteriore destro (nell'auto usata per andare a comprare le sigarette tra un rapporto e l'altro, ndr) mostra le foto a testimonianza del clima amichevole e scherzoso del momento».
Corsiglia, cui è contestato d'aver stuprato la ragazza da solo in camera e poi sotto la doccia, dice: «Ci siamo appartati un'unica volta, lei era consenziente, non mi ha mai dato calci per allontanarmi (lo aveva dichiarato la ragazza ai pm, ndr)».
Ultimo aggiornamento: Domenica 6 Giugno 2021, 10:57
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