Modena City Ramblers, a Eutropia il live
per i 40 anni di Amnesty International

Modena City Ramblers, a Eutropia il live ​per i 40 anni di Amnesty International

di Tiziana Boldrini
Con il tour Sentieri clandestini i Modena City Ramblers arrivano a Testaccio, raccontati da Franco D'Aniello, fondatore del gruppo.





Festeggerete i 40 anni di Amnesty International

«Ne siamo felici ed onorati, c'è un lungo rapporto di amicizia».



Filo conduttore delle cover?

«Sono pezzi di artisti che amiamo, mai incisi in vent'anni di carriera. Brani che abbiamo fatto nostri tramite un percorso, il pubblico lo percepisce e approva».



Le collaborazioni?

«Alcune le abbiamo volute, altre sono nate per caso come quella con Finardi, grande artista e uomo. Tutte dettate dal cuore».



Il senso del confronto?

«È normalità, le esperienze che si incrociano diventano sempre qualcosa di bello».



La musica?

«La massima espressione di libertà, le onde sonore non si possono ingabbiare, sfuggono a muri fisici e mentali».



Bella ciao e Fischia il vento?

«Canzoni con l'idea di libertà, senza la quale democrazia, crescita e cultura non esisterebbero».



I cambi di formazione?

«Mai stati un punto debole, i nostri contenuti sono indipendenti dall'involucro, il progetto è da sempre molto forte».



Il successo con i giovani?

«Lo dobbiamo a coerenza e onestà intellettuale, al modo di suonare e stare in mezzo al pubblico. Siamo come fratelli maggiori, con cui condividere le idee e divertirsi».



Prossimi sentieri?

«Un disco nuovo e tanto live in Italia ed Europa, il nostro è un never ending tour».



Chi vola vale è il vostro inno per il Modena Volley, come volano i MCR?

«Con tanti sogni ma sempre con i piedi per terra e senza rimpianti, se ti volti indietro non vedi dove vai e ti schianti».
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 28 Ottobre 2015, 10:11
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