LA SPAGNA VINCE I MONDIALI:
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LA SPAGNA VINCE I MONDIALI: BOOM DI SHARE
Tredici milioni e 453 mila telespettatori (con il 60,99 per cento di share), hanno seguito ieri in prima serata su RaiUno la finale dei mondiali di Sudafrica, Olanda-Spagna, finita 0-1 ai tempi supplementari, con la vittoria delle furie rosse grazie al goal di Andres Iniesta. I tempi supplementari sono stati visti da ben 14 milioni 501 mila telespettatori, raggiungendo il 63,46 per cento di share. Il primo tempo è stato seguito da 12 milioni 376 mila telespettatori, con il 60,38 per cento di share; il secondo da 13 milioni 716 mila telespettatori, con il 59,66 per cento di share. Buoni ascolti anche per il programma «Notti mondiali», in onda dalle 23. 52, che ha raccolto un milione 500 mila telespettatori e il 22,76 per cento di share. Sempre sul fronte sport nel primo pomeriggio, dalle 13. 55 su RaiUno, il Gran Premio di Formula 1 in Gran Bretagna, vinto da Mark Webber, ha ottenuto 5 milioni 986 mila telespettatori e il 43,52 per cento di share.



INIESTA EROE SPAGNOLO Dall'Italia alla Spagna, regna comunque il calcio latino, e al sorriso impazzito di gioia di Fabio Grosso si sovrappone l'urlo di Andres Iniesta. È lui, il castigliano che gioca nel Barcellona, esempio perfetto d'integrazione ed oggi uomo-simbolo di tutti gli spagnoli uniti sotto una sola bandiera, l'uomo che fa entrare la 'Rojà nella storia. Le regala il primo titolo iridato con un gol di destro a quattro minuti dalla fine dei supplementari.

Stavolta non c'è stato bisogno di finire ai rigori. Il conto è stato chiuso a quattro minuti dalla fine dei supplementari, con un gol dell'asso del Barca, poi la Spagna ha resistito all'Olanda eterna cicala del Mondiale e, ottenendo il suo quinto successo di misura consecutivo in Sudafrica, ha conquistato il suo primo titolo. Poi si è messa la maglia rossa con la stella per andare a ricevere la Coppa dalle mani di Sepp Blatter, che stavolta ha deciso di premiare lui (non come a Berlino) la Nazionale vincitrice. Giusto così, per questa Nazionale da tempo la migliore del pianeta anche se stasera non ha brillato, come peraltro gli olandesi, bloccata da quella paura di scoprirsi che spesso caratterizza le finali.

In questa serata i brividi più intensi, e un'emozione collettiva, più che il calcio li ha regalati l'apparizione di Nelson Mandela nella cerimonia di chiusura. In ogni caso, e tornando al pallone, è arrivato il trionfo spagnolo da molti pronosticato, anche se non nel modo che ci si attendeva, ovvero attraverso il gioco. Ma è bastato segnare il solito gol che prima o poi arriva sempre, e questa squadra, con un altro 1-0, ha scalato la piramide e conquistato il Mondiale dopo l'Europeo del 2008 a Vienna. Tutto ciò grazie ad una fioritura di campioni, una generazione d'oro che ha fatto tesoro e messo a frutto gli insegnamenti proprio dei maestri olandesi. Michels, Cruijff, Van Gaal, Beenhakker, Hiddink, Rijkaard: vengono tutti dai Paesi Bassi ma il successo della Spagna, ed il suo calcio d'attacco spesso interpretato con maestria, sono stati il frutto del loro lavoro tra Madrid, Barcellona e Valencia.

Nei tempi regolamentari, e prima dei supplementari giocati soprattutto a nervi tesi (con l'Olanda in dieci per gli ultimi 11' per doppio giallo a Heitinga), le due squadre, troppo consapevoli dell'importanza della posta in palio, si erano annullate a vicenda pur cercando di giocare al calcio. Il problema è però che il nervosismo tracimava a volte in interventi con troppa irruenza, specie da parte degli olandesi, che costringevano l'inglese Howard Webb a tirare spesso fuori il cartellino giallo: nei primi 57' di gioco c'erano ben sette ammoniti (cinque gli arancione), ma non si può dire che l'arbitro fosse stato severo. Anzi, tutt'altro, perchè in due circostanze era sembrato fin troppo benevolo: prima con Van Bommel, che appena al 22' avrebbe meritato il rosso diretto per un brutto fallo su Iniesta; e poi con De Jong, che con troppa foga era entrato a mezza altezza colpendo in pieno petto con il piede Xabi Alonso. I falli, più che il gioco, erano stati la costante del primo tempo tempo, assieme ad un atteggiamento dell'Olanda ben diverso da quello della Germania in semifinale contro il gioco ragionato e fatto di trame fitte degli spagnoli.

Gli uomini del ct Van Marwijk, per nulla intimoriti, avevano risposto con un pressing asfissiante e cercando a loro volte di proporre gioco. In più, visto che una finale è spesso fatta anche di dettagli, avevano fatto estrema attenzione sui calci piazzati, punizioni e corner, agli inserimenti dei difensori spagnoli; correndo comunque dei rischi, visto che Sergio Ramos avrebbe potuto segnare già al 5' con un colpo di testa su punizione dell'onnipresente Xavi.

Gli unici altri brividi erano provocati da una restituzione di palla agli spagnoli, con il tocco di Heitinga che, complici un rimbalzo sul terreno e lo Jabulani, stava per sorprendere Casillas, costretto alla deviazione in corner; ed un bel diagonale di Robben nel recupero. Nella ripresa l'Olanda, alla terza finale mondiale persa in altrettante occasioni, confermava la propria vocazione allo scialo con il suo uomo più dotato, quel Robben su cui Casillas interveniva di piede al 21', salvando il risultato e che al 38', ormai solo, non segnava perchè pretendeva di 'scartarè anche il portiere, facendosi invece togliere il pallone. Poco prima Heitinga era invece stato protagonista di un salvataggio su conclusione ravvicinata di Villa. Queste, più un altro bel colpo di testa di Sergio Ramos, erano state le emozioni di una finale in cui le squadre si sono soprattutto annullate a vicenda, fino alla fiammata che ha fatto impazzire la Spagna, che questa gioia immensa l'attendeva da troppo tempo.



XABI ALONSO: "PALLONE D'ORO A INIESTA" Niente Coppa del Mondo e niente record per l'Olanda, che avrebbe potuto fare come il Brasile del 1970, di Pelè e Tostao, capace di vincere tutte le partite delle qualificazioni sudamericane e poi del Mondiale. L'Arancia Meccanica, e in questa finale anche piuttosto fallosa, incassa contro la Spagna la prima sconfitta dal settembre 2008 con un gol di Andres Iniesta; che al termine della finale, e dopo aver sollevato a lungo la Coppa, ancora non si è ripreso dall'emozione e fa fatica a parlare, mentre in tribuna d'onore la regina Sofia di Spagna abbraccia il principe ereditario d'Olanda Willem Alexander.

La Spagna è campione del mondo, prima Nazionale a diventarlo dopo aver perso la partita d'apertura, ed è la terza Nazionale a centrare la doppietta Europeo-Mondiale dopo la Germania di Beckenbauer e la Francia di Zidane (che conquistò prima il mondo e poi il titolo continentale). «È una gioia immensa che non riesco a descrivere - dice Iniesta a fatica -. Ora non vedo l'ora di tornare a casa (la Spagna volerà a Madrid da Johannesburg alle 3 di questa notte ndr) per dividere questa felicità con tutta la nostra gente. Qui è arrivato il coronamento di un lavoro durato anni. Quando ho segnato ho pensato alla mia famiglia, a tutti, ma questa rete, la più importante della mia vita, la voglio dedicare soprattutto al mio amico Dani Jarque». Infatti dopo aver segnato, il n. 6 della Spagna si è tolto la maglia e ha mostrato una 'canottà con una dedica proprio al capitano dell'Espanyol sentitosi male mentre era in ritiro con la sua squadra a Coverciano nell'agosto 2009 e morto nelle ore successive.

Anche Sergio Ramos ha mostrato, durante la festa dopo la consegna della Coppa, una t-shirt dedicata ad un altro collega scomparso, il sivigliano Puerta, con cui il difensore aveva giocato nella squadra andalusa. In lacrime per la gioia il portiere Iker Casillas, «perchè la mia è un'emozione troppo forte, non pensavo che fosse così. Avevo detto che la finale la giocavamo per vincerla e ce l'abbiamo fatta, anche se l'Olanda è stata un'avversaria davvero scorbutica».

Anche Xabi Alonso non riesce a trattenere la gioia: «Sono immensamente felice - dice -. So che altre volte abbiamo giocato meglio, ma l'importante era vincere questa finale, anche perchè non è stato affatto facile. Ad Iniesta per la prodezza che ha fatto spero che a fine anno diano il Pallone d'Oro». «Tutti apprezzeranno questa vittoria - dice invece il ct Vicente Del Bosque -: abbiamo sempre pensato a vincere, rappresentiamo i valori di tutta la Spagna, e spero che da ora ci si senta un pò più spagnoli e un pò meno 'autonomì. La nostra è stata la vittoria del gruppo, ho a disposizione un gruppo di giocatori fantastici».



SPAGNA NEL CLUB DEI CAMPIONI DEL MONDO La Spagna vince il suo primo Mondiale e diventa l'ottava squadra ad aggiudicarsi almeno una volta il titolo iridato. È la prima Nazionale europea ad aver trionfato fuori dal proprio continente. Nell'albo d'oro troviamo ora il Brasile con 5 titoli (1958, 1962, 1970, 1994 e 2002), seguito dall'Italia con 4 (1934, 1938, 1982 e 2006), Germania con 3 (1954, 1974 e 1990); a quota 2 titoli ciascuno Uruguay (1930 e 1950) ed Argentina (1978 e 1986); un campionato del Mondo a testa per Inghilterra (1966), Francia (1998) e appunto Spagna (2010). È la sesta volta che la finale dei Campionati del Mondo di calcio si risolve dopo i 90 minuti di gioco regolamentari. Per 4 volte è accaduto che si sia risolta entro il 120' (Italia-Cecoslovacchia 2-1 nel 1934, Inghilterra-Germania 4-2 nel 1966, Argentina-Olanda 3-1 nel 1978 e Spagna-Olanda 1-0 di ieri sera); mentre in altre 2 occasioni si sono resi necessari i calci di rigore (nel 1994 Brasile-Italia 0-0 al 90' e 120' e 3-2 dopo i rigori; e nel 2006 Italia-Francia 1-1 al 90' e 120', 6-4 dopo i rigori). È quindi la seconda volta consecutiva - finora non era mai accaduto - che per risolvere la finale dei Mondiali non bastano i normali 90' di gioco. L'Olanda ha chiuso la partita in dieci, subendo l'espulsione di Heitinga, la quinta nella storia delle finalissime dei Mondiale, seconda consecutiva dopo quella di Zidane nel 2006: anche in questo caso una prima volta di due rossi consecutivi in finale. La Spagna Š la terza Nazionale a riuscire a realizzare la storica doppietta Europei-Mondiali, indipendentemente dall'ordine in cui i titoli sono stati conquistati, avendo vinto, sempre per 1-0, anche l'edizione 2008 della manifestazione continentale. L'impresa era riuscita finora solamente alla Germania Ovest (campione d'Europa nel 1972 e del mondo nel 1974) ed alla Francia (campione del mondo nel 1998 e d'Europa nel 2000). E, sempre la Spagna, Š la prima Nazionale a vincere un Mondiale dopo aver perso la gara d'esordio: 0-1 dalla Svizzera lo scorso 16 giugno. Il Mondiale si chiude con 4 marcatori principe: Villa (Spagna), Mueller (Germania), Forlan (Uruguay) e Sneijder (Olanda), tutti con 5 reti. Se per Spagna, Uruguay ed Olanda Š la prima volta che un proprio giocatore vince la classifica marcatori iridata, un tedesco aveva gi… vinto due volte, sempre in solitario: Mueller - ma Gerd, non il Thomas di Sudafrica 2010 - nel 1970 e Klose quattro anni fa. È la terza volta che la classifica marcatori viene vinta ex-aequo: 6 furono i plurimarcatori (4 reti ciascuno) nel 1962, due nel 1994 (Salenko e Stoichkov a quota 6 a testa). L'Olanda, infine, arriva in finale per la terza volta e perde sempre, la seconda ai supplementari: 1-2 entro i 90' nel 1974 dalla Germania Ovest, 1-3 all'over-time nel 1978 dall'Argentina, 0-1 stasera ai supplementari dalla Spagna.



OLANDA RENDE OMAGGIO COL TERZO TEMPO Scendendo dalla tribuna d'onore con la Coppa del mondo, i giocatori della Spagna hanno trovato, schierati sul campo su due file, gli avversari dell'Olanda, che hanno fatto ala al passaggio dei campioni per una passerella di strette di mano e rapidi abbracci. Un 'terzo tempò all'insegna c'è stato bisogno e le polemiche degli olandesi nei confronti della terna arbitrale nel finale di partita e il gioco falloso visto più volte durante il match. Gli spagnoli hanno quindi compiuto il giro di campo con il trofeo e la bandiera nazionale giallo e rossa, ma anche con quella della Catalogna - terra d'origine e di adozione calcistica per molti giocatori - che ha gli stessi colori. In cielo, intanto, esplodevano i fuochi d'artificio.



STAMPA INGLESE: «HA VINTO IL BEL GIOCO» La vittoria del bello, inteso come Spagna, contro il brutto, ovvero l'Olanda: dal calcio totale alla disgrazia totale, severi i commenti della stampa britannica alla prestazioni degli olandesi, meritatamente battuti dalla miglior squadra in campo. Unanimi i giudizi all'indomani della finale di Johannesburg, «una notte di vergogna», per il Guardian che stigmatizza il gioco violento e intimidatorio degli olandesi. «La Spagna trionfa al termine di una finale disgustosa», che «ha ricoperto di vergogna tutta Europa», commenta il quotidiano britannico, ricordando i 15 cartellini sventolati da Howard Webb, compresa l'espulsione nel finale di Jonny Heitinga. E ancora: «Solo Iniesta trova la scintilla che fa terminare la cattiveria in campo». Finale mondiale bocciata dal Daily Telegraph: «Il Sudafrica Š il vero vincitore perchè i giocatori in finale non impressionano». Mentre per il Times (che titola: «La Spagna regge l'assalto dell'Olanda e ora comanda il mondo») è ancora più duro nel giudizio sugli olandesi che «hanno macchiato il buon nome del loro calcio»: «Una vittoria contro il teppismo». «Disgrazia totale», Š l'apertura scelta dal Daily Mail che ricorda come gli olandesi «un tempo ci avessero dato il calcio totale, mentre ora solo calcioni. »Iniesta re di Spagna«, celebra il Mail, che sentenzia: »Giustizia compiuta dopo la resa ai supplementari di un'Olanda cinica«. »Vu Vu Espana«, la trionfalistica prima pagina sportiva del Sun. E ancora una censura per gli Orange: »Olanda ricoperta di vergogna ma almeno ha vinto la squadra migliore«. Ovvero la Spagna, come riconosce il Daily Express: »La bella batte la bestia«. Insomma, »Spagna sublime«, trascinata da uno dei suoi talenti: »Iniesta guida la festa«. Ma anche l'Express non dimentica di criticare l'atteggiamento dell'Olanda: »Il calcio totale della Spagna brutalizzato dal bullismo olandese«.



CT OLANDESE: "HANNO VINTO I MIGLIORI"  «È molto triste perdere così, ma ha vinto la squadra migliore». Il ct dell'Olanda Bert Van Marwijk ha accettato il risultato del campo, che non gli ha permesso di entrare nella storia come il primo allenatore a portare la coppa del mondo nel suo paese. «Nessuno sperava che l'Olanda arrivasse in finale - ha detto pochi minuti dopo la fine della partita - e dopo l'espulsione (di Heitinga al 4' del secondo tempo supplementare, ndr) abbiamo giocato aspettando i rigori. Certo potevamo segnare un gol, soprattutto con le due nettissime occasioni di Robben, ma era una finale. Volevamo vincere e potevamo aver vinto, magari domani o dopodomani avrò una percezione diversa, ma credo che abbiamo giocato molto bene». Il rammarico più grande sono però proprio le occasioni fallite dall'attaccante del Bayern Monaco. «Sapevamo che il primo che segnava vinceva, purtroppo Robben non ha segnato», ha commentato il ct olandese. Pur riconoscendo i meriti della Spagna Van Marwijk non ha però mancato di sottolineare le sue perplessità sull'arbitraggio di Howard Webb. «Sulla seconda occasione di Robben - ha detto - c'erano due cartellini gialli per Piquè e Puyol, poi c'era un corner sulla punizione di Sneijder. Non credo, insomma, che l'arbitro abbia controllato bene la partita, ma ripeto: ha vinto la squadra migliore, anche se alla fine speravo di raggiungere i rigori». La finale del mondiale sudafricano sarà ricordata anche come una partita molto dura, piena zeppa di falli e di cartellini gialli. «Questo non è il nostro stile di gioco - ha detto Van Marwijk -, ma si deve capire che stavamo giocando una finale e anche la Spagna ha fatto molti brutti falli. Nella prima parte della gara non abbiamo avuto molte occasioni, poi siamo migliorati, con due grandi occasioni per Robben. Era nostra intenzione giocare un bel calcio, ma avevamo di fronte una squadra molto forte. Forse non è stata una buona partita, ma entrambe le squadre giocavano per vincere».



POLPO PAUL FA L'EN PLEIN Il polpo Paul ha fatto l'en plein ai Mondiali di Sudafrica 2010. Ha azzeccato infatti, ultimo di una lunga serie positiva, anche il pronostico della finalissima per il 1/o posto, vinta stasera dalla Spagna sull'Olanda. In precedenza, per la finale per il 3/o posto giocata ieri, il cefalopode ormai pi— famoso del mondo aveva previsto la vittoria della Germania, Š cos Š stato. Come, del resto, aveva azzeccato le vincenti di tutte le partite su cui era stato chiamato ad esprimersi. A questi Mondiali, insomma. il polpo indovino dell'acquario di Oberhausen non ha sbagliato un pronostico.



ALLA SPAGNA PREMIO FAIR PLAY La Spagna campione del mondo ha vinto anche il premio Fair Play assegnato dalla Fifa. Il riconoscimento viene assegnato dal gruppo di studio della Federazione calcistica internazionale tra le squadre che hanno giocato almeno quattro partite e i cui giocatori hanno tenuto il comportamento migliore dentro e fuori dal campo. La Spagna ha totalizzato 889 punti in sette incontri.



ESULTA ANCHE FERNANDO ALONSO Centoventi minuti di sofferenza, poi la grande gioia. «Campeones, campiones», grida Fernando Alonso, che ha seguito la partita a Silverstone, dove si è corso oggi il Gp di Gran Bretagna, nel motorhome della Ferrari. «Jo soy espanol», ha aggiunto alla fine dei supplementari, abbracciato ai giornalisti spagnoli e a Carlos Sainz, pluricampione mondiale di rally a Silverstone con il figlio, che corre nella formula Bmw. «Speriamo che faccia meglio della Ferrari», aveva detto Alonso prima del fischio d'inizio. E così è stato. Per assistere alla storica finale, la prima della sua Spagna, Alonso ha fatto tardare lo smantellamento del motorhome, trasformato per l'occasione in un covo di fedelissimi delle Furie Rosse. Maglietta della sua Nazionale addosso, come il migliore dei tifosi, il pilota ha seguito l'intera partita davanti al maxischermo, come un qualsiasi tifoso, alternando gioia e disperazione, speranza e delusione. Sino al fischio finale e alla festa mondiale, con tanto di Coppa del Mondo di polistirolo sollevata al cielo.



LE PAGELLE

OLANDA

STEKELENBURG 6: ci mette un paio di pezze, è apparso in crescita, ma niente ha potuto sul gol.

VAN DER WEIL 6,5: spinge ed è attento in copertura, sarà un protagonista del futuro.

HEITINGA 5: soffre le incursioni di Villa, è un pò impreciso e rischia anche l'errore decisivo. Il suo secondo giallo lascia l'Olanda in dieci nel finale.

MATHIJSEN 6: più attento e ordinato del compagno di reparto e sbaglia poco. Un paio di errori li fa sotto porta, ma non è il suo mestiere.

VAN BRONCKHORST 6,5: Capitano coraggioso guida l'assalto finchè Navas non lo costringe agli straordinari in difesa. Dove però porta solidità e sicurezza a tutto il reparto (15' pts Braafheid sv).

VAN BOMMEL 5: In un Olanda di giocolieri è quello brutto e cattivo. Picchia come un fabbro, Webb lo grazia in più di un'occasione.

DE JONG 6: qualche colpo proibito lo dà anche lui, ma porta un pò più di equilibrio

(9' pts VAN DER VAART 5: entra ma non lascia tracce, sul gol della Spagna si perde Iniesta)

ROBBEN 6,5: È quello più in vena, sue molte delle occasioni più brillanti, anche se si fa ipnotizzare un paio di volte da Casillas. Errori di presunzione

SNEIJDER 6: Non è ispirato come al solito, ma le occasioni più pericolose le pensa sempre lui. A tempo perso dà una mano anche in difesa

KUYT 6: lavoratore infaticabile, si sacrifica quando Sergio Ramos spinge. Tanti chilometri, manca un pò di lucidità.

(26' st ELIA 5: tante finte e poco costrutto).

VAN PERSIE 5: È nervoso e sconclusionato, non fa quasi mai dà punto di riferimento. Corona un mondiale in ombra.

VAN MARWIJK 6: Ha portato l'Olanda alle soglie del paradiso, si è arreso a quattro minuti dalla fine alla squadra che, per sua stessa ammissione, gioca il miglior calcio del mondo. Da sconosciuto mestierante della panchina è diventato protagonista internazionale.

SPAGNA

CASILLAS 7: Decisivo in due occasioni su Robben lanciato a rete. L'onore di alzare al cielo la prima coppa del mondo della Spagna se lo è guadagnato con una grande carriera, un mondiale da protagonista ed una finale in cui è stato decisivo.

SERGIO RAMOS 7: non si tira mai indietro e spinge come un matto. Pericolosissimo di testa un paio di volte in zona gol.

PIQUE 6: Sente più degli altri la partita, si fa sorprendere dal lancio di Sneijder che manda Robben in porta.

PUYOL 6,5: Impetuoso e massiccio, cancella Van Persie con le buone e con le cattive e quando salta nell'altra area fa sempre paura.

CAPDEVILLA 6: Robben lo manda al manicomio e ne limita il contributo offensivo. Fa quel che può.

BUSQUETS 6,5: Nello scacchiere di Del Bosque è il più oscuro, ma il suo è un lavoro prezioso perchè spezza i ritmi e allenta la pressione degli avversari. XABI ALONSO 5: intrappolato fra i picchiatori e gli artisti olandesi, troppo spesso gira a vuoto.

(42' st FABREGAS 7: porta idee e pericolosità, allenta un pò il freno in copertura, ma sono suoi l'intuizione e l'assist che portano al gol).

INIESTA 8,5: sembra che sia ovunque, in ogni azione c'è lui in mezzo. Alti e bassi nei primi novanta minuti, ma quando cambia marcia è un pericolo. E a quattro minuti dalla fine sbuca dal niente e regala alla Spagna il sogno mondiale, coronando un grande torneo.

XAVI 7,5: Padrone del centrocampo, gran maestro di cerimonie, è bello da vedere e rende la vita più semplice ai compagni.

PEDRO 5: Inconcludente e presuntuoso, non si inserisce nella manovra, non fa la spalla a Villa e non incide.

(15' st NAVAS 6,5 si impossessa della fascia destra e porta soluzioni nuove alla Spagna).

VILLA 6,5: tira, ci prova e ci crede sempre. Da solo fa reparto e tiene sulla corda una difesa intera. Gli manca il gol che avrebbe coronato il mondiale.

(1' sts TORRES 6: mette il piede nell'azione del gol. Tutto sommato può bastare. )

DEL BOSQUE 8,5: a colpi di unoazero ha vinto il mondiale. La sua squadra non sbaglia niente in difesa e quando si mette a palleggiare prima o poi il gol lo trova sempre. Ha usato al meglio il materiale umano a sua disposizione ed entra, con umiltà, nella storia del calcio spagnolo.

ARBITRO
WEBB 6,5: con il pugno di ferro (13 ammoniti e un espulso) controlla una partita molto fisica, senza farla diventare nervosa e senza orientarla.



IL TABELLINO

Olanda (4-2-3-1): Stekelenburg 6; Van der Wiel 6. 5, Heitinga 5, Mathijsen 6, Van Bronckhorst 6. 5 (15' pts Braafheid s. v. ); Van Bommel 5, De Jong 6 (9' pts Van der Vaart 5); Robben 6. 5, Sneijder 6, Kuyt 6 (25' st Elia 5); Van Persie 5. (12 Boulahrouz, 13 Ooijer, 14 De Zeeuw, 16 Vorm, 18 Schaars, 19 Babel, 20 Afellay, 21 Huntelaar, 22 Boschker).

All. : Van Marwijk 6.

Spagna (4-1-4-1): Casillas 7; Sergio Ramos 7, Piquè 6, Puyol 6. 5, Capdevila 6; Busquets 6. 5; Pedro 5 (14' st Jesus Navas 6. 5), Xavi 7. 5, Xabi Alonso 5 (42' st Fabregas 7), Iniesta 8. 5; Villa 6. 5. (1' sts Torres 6). (2 Albiol, 4 Marchena, 12 Valdes, 13 Mata, 17 Arbeloa, 19 Llorente, 20 Martinez, 21 David Silva, 23 Reina).

All. : Del Bosque 8. 5.

Arbitro: Webb (Inghilterra) 6. 5.

Rete: nel sts 11' Iniesta

Angoli: 8-6 per la Spagna

Recupero: 2' e 3'; 1' e 2'

Espulso: Heitinga al 4' sts per doppia ammonizione

Ammoniti: Van Persie, Van Bommel, De Jong, Van Bronckhorst, Van der Wiel, Puyol, Sergio Ramos, Capdevila e Xavi per gioco scorretto, Robben e Mathijsen per proteste, Iniesta per comportamento antiregolamentare

Spettatori: 84. 490

IL GOL ** 11' sts: cross in area di Torres respinto dagli olandesi, palla a Fabregas che pesca in area Iniesta tenuto in gioco da Van der Vaart; tiro vincente di destro del n. 6.



LA CRONACA:




Secondo tempo supplementare:



18': FINISCE LA PARTITA: LA SPAGNA SI LAUREA CAMPIONE DEL MONDO!



15':
due i minuti di recupero concessi da Webb



12': SPAGNA IN VANTAGGIO:
Torres dalla sinistra prova a mettere al centro il pallone, un rimpallo favorisce Fabregas che innesca l'ingresso di Iniesta in area; il "crack" del Barça raggiunge il pallone, aggancia e con un perfetto diagonale di destro batte Stekelenburg



10':
punizione di Sneijder dai 25 metri, c'è la deviazione della barriera ma non se ne accorge Webb



9':
Robben, lanciato a rete in posizione di fuorigioco, continua l'azione e conclude in porta, rischiando la seconda ammonizione; Webb, però, lo grazia



6':
ammonito Van der Wiel per fallo su Iniesta



5':
Xavi su punizione dal limite, palla alta sopra la traversa



4':
Olanda in dieci uomini, espulso Heitinga: Xavi lancia Iniesta, che al limite viene trattenuto e atterrato dal difensore olandese, che riceve il secondo giallo della partita



1':
sostituzione per la Spagna: Del Bosque rischia sostituendo il capocannoniere Villa con Torres



Primo tempo supplementare:



15':
sostituzione per l'Olanda: esce Van Bronckhorst, entra Braafheid, al debutto in questo Mondiale



14':
incursione centrale di Fabregas, che avanza dalla trequarti al limite dell'area saltando tre avversari, per poi concludere a lato



11':
Villa per Navas, che entra in area e conclude in porta, trovando la deviazione di Van Bronckhorst in corner



10':
sostituzione offensiva per l'Olanda: esce De Jong, entra Van der Vaart



9':
Iniesta, servito da Fabregas, invece di calciare dal limite avanza palla al piede permettendo a Van Bommel la chiusura



6':
corner per l'Olanda, Casillas scavalcato e colpo di testa, alto sopra la traversa di Mathijsen



5':
Xavi in avanti per Fabregas, che si presenta a tu per tu con Stekelenburg ma calcia sul portiere olandese in uscita



2':
negati due evidenti falli alla Spagna: spinta di De Jong su Iniesta al limite, poi palla in area per Xavi che viene contrastato fallosamente da Heitinga al momento di calciare



Secondo tempo:



48':
zero a zero al termine del secondo tempo. Le squadre vanno ai supplementari



44':
Sneijder per Van Persie, che s'invola verso la porta di Casillas ma viene fermato perché partito in posizione irregolare



42':
sostituzione per la Spagna: esce Xabi Alonso, entra Fabregas



40':
ammonito Robben per proteste



39':
Puyol si fa beffare da Robben in velocità, che si invola verso Casillas e viene trattenuto dal difensore del Barça; Casillas sceglie alla perfezione il tempo dell'uscita sui piedi dell'avversario, che s'infuria con l'arbitro per la trattenuta di Puyol



37':
incursione di Iniesta in slalom tra due avversari in area, poi viene contrastato alla perfezione da Sneijder



35':
scintille tra Van Bommel e Iniesta: fallo dell'olandese e reazione dello spagnolo. Webb placa subito la tensione



33':
corner di Xavi, palla a ridosso dell'area di porta dove irrompe Sergio Ramos: il terzino del Real Madrid, però, colpisce male il pallone e lo spedisce alto sopra la traversa



32':
triangolazione tra Xavi e Villa, quest'ultimo conclude in porta ma trova l'opposizione di Van der Wiel



31':
scambio Xabi Alonso-Navas, cross di quest'ultimo in area, dove Villa prova ad intervenire al volo col sinistro in spaccata, spedendo il pallone ampiamente a lato



29':
Villa, su punizione da poco più di 20 metri, cerca il secondo palo ma il pallone termina alto sopra la traversa



24':
cross basso di Jesus Navas dalla destra, Heitinga prova ad intercettare ma favorisce Villa, che conclude a botta sicura da pochi passi ma trova l'opposizione di Heitinga che da terra respinge il pallone



22':
ripartenza veloce dell'Olanda, Capdevila sgambetta Van Persie: ammonito da Webb



17':
palla in verticale di Sneijder per Robben, la difesa spagnola, troppo alta, si fa sorprendere: il giocatore del Bayern avanza verso la porta ma trova l'opposizione di Casillas che esce e devia il pallone in calcio d'angolo col piede sinistro



15':
sostituzione per la Spagna: esce Pedro, entra Jesus Navas



14':
cross di Van Bommel al centro dell'area, Heitinga prova a deviare di testa il pallone ma viene atterrato da Sergio Ramos, anche se l'arbitro ferma per fuorigioco



12':
intervento durissimo di Heitinga su Villa, l'arbitro non vede ma lo ammonisce su segnalazione dell'assistente



10':
Xavi, su punizione dai 25 metri, palla non lontana dall'incrocio alla sinistra di Stekelenburg



7':
Robben, dai 25 metri, finta, rientra e conclude in porta: Casillas blocca a terra



5':
affondo di Van der Wiel sulla destra e tiro-cross rasoterra: palla a lato, controllata da Casillas



4':
Xabi Alonso, dopo una triangolazione con Iniesta, viene contrastato in area, a ridosso della linea di fondo, da Van Bommel: entrambi cadono a terra, l'arbitro lascia proseguire, anche se il contatto non è propriamente "spalla contro spalla"



3':
corner di Xavi, Puyol devia di testa, il pallone finisce dalle parti di Capdevila che però non riesce a girarlo verso la porta da buona posizione



Primo tempo:




46': Olanda pericolosissima con Robben che dal limite costringe Casillas a distendersi per coprire il palo alla sua sinistra e respingere il pallone in calcio d'angolo



45':
due i minuti di recupero concessi dall'arbitro Webb



43':
Xabi Alonso, su punizione dai 35-40 metri, prova la conclusione a sorpresa direttamente in porta: palla a lato



42':
scontro a centrocampo tra Sneijder e Busquets, entrambi arrivati a grande velocità su un pallone aereo. Il giocatore del Barcellona anticipa l'interista, che lo tocca duramente sul ginocchio. I due restano a terra per qualche istante, poi Sneijder se la cava con un avvertimento



38':
azione personale di Pedro, che poi prova la conclusione dai 20 metri: palla a lato



37':
corner di Robben dalla sinistra, palla rasoterra al limite per Van Bommel, che svirgola ma favorisce Mathijsen, il quale però "cicca" il pallone all'interno dell'area di rigore spagnola



34':
palla in rimessa laterale per permettere i soccorsi a Puyol. Heitinga restituisce il pallone lungo a Casillas, ma la sfera rimbalza e schizza sul terreno bagnato, rischiando di sorprendere Casillas che la sfiora deviandola sul fondo. Gli olandesi, sportivamente, restituiscono il pallone dalla bandierina del corner.



33':
lancio lungo per Van Persie, inseguito da Puyol: Casillas blocca in presa alta ma si scontra col proprio difensore



30':
la Spagna insiste sulla circolazione di palla, l'Olanda si chiude bene e non fa complimenti con gli interventi



28':
durissimo intervento scomposto di De Jong sul petto di Xabi Alonso. Webb lo grazia, solo cartellino giallo per l'olandese.



23':
ammonito Sergio Ramos per fallo su Kuyt



22':
bruttissimo intervento di Van Bommel su Iniesta. Sacrosanta l'ammonizione comminata da Webb



18':
Sneijder, su calcio di punizione da quasi 30 metri, conclude direttamente in porta, ma Casillas blocca senza problemi



17':
Robben anticipa sul pallone Puyol, che in scivolata lo stende. Ammonito anche il difensore spagnolo



15':
duro intervento in ritardo di Van Persie su Capdevila. Webb ammonisce l'olandese



11':
incursione in area di Sergio Ramos che prova la conclusione in porta ma trova Heitinga che, a pochi metri dalla linea, respinge il pallone oltre il fondo



8':
Kuyt ruba palla a Busquets sulla trequarti e prova la conclusione dai 25 metri: centrale, facile per Casillas bloccare



5':
cross di Xavi al centro dell'area olandese, colpo di testa di Sergio Ramos che trova la pronta risposta di Stekelenburg, poi Piqué non riesce a rimettere il pallone in mezzo



GIRO DI CAMPO PER MANDELA
- In quel sorriso c'è l'orgoglio di tutto il Sudafrica, c'è l'orgoglio di un continente intero che adesso è un pò più convinto di potercela fare anche con le proprie forze. Nelson Mandela ha rivolto un sorriso felice agli 80mila del Soccer City stadium di Johannesburg e, attraverso loro, a tutto il mondo. Il calcio stavolta c'entra fino a un certo punto: il sorriso e il saluto di un uomo di 92 anni, vissuti in maniera talmente intensa che di vite non ne basterebbero tre o quattro per contenere tutto quello che è successo nella sua, rimarranno forse l'immagine più rappresentativa di un mondiale che il Sudafrica ha voluto e ottenuto contro le perplessità del resto del mondo e che con qualche inevitabile sbavatura ha dimostrato di saper organizzare, di poter stare al pari con i paesi più sviluppati (senza pretendere di nascondere problemi e contraddizioni) e di svolgere un ruolo da leader per un continente. La presenza di Mandela alla finale è stato l'argomento più dibattuto delle ore di attesa, per tutto il giorno si sono rincorse voci, finchè i suoi nipoti non hanno lasciato filtrare una speranza. Le sue condizioni di salute lo hanno infatti tenuto spesso ai margini delle iniziative del mondiale e la serata fredda non poteva certo consentire ad un uomo della sua età di stare per un paio d'ore seduto in tribuna ad assistere alla finale. Ma al termine della colorata e spettacolare cerimonia di chiusura segnata dalla musica di Shakira, dai fuochi artificiali e da divertenti giochi di luci e proiezioni, la presenza di Mandela si è cominciata come ad avvertire. Finchè non è comparso, su un'auto elettrica, avvolto da un cappotto e un colbacco, accanto alla moglie Graca Machel, per un breve giro di campo, durante il quale tutto lo stadio è saltato in piedi. Cinque minuti intensi, semplici e toccanti. Non gli sono servite parole per manifestare al suo popolo, che lo ha acclamato con le vuvuzela e con il coro 'Madiba Madibà, e al mondo che lo stava guardando in tv la sua gratitudine per la fiducia concessa al suo paese. E per ottenere in cambio altrettanta gratitudine e affetto. Gli è bastato salutare, gli è bastato sorridere. Per raccontare solo con gli occhi una vita senza nessun rimpianto. Una vita vissuta per un sogno, un lungo cammino per realizzarlo che lo ha fatto essere un latitante, lo ha fatto stare per 27 anni rinchiuso in una minuscola cella, prima di diventare presidente del suo paese. Gli è bastato rivolgere uno sguardo semplice e grato a quel pubblico sconfinato per salutare un popolo che lo ama alla follia e un pianeta intero che lo riconosce come un simbolo mondiale per l'affermazione dei diritti e di speranza per un mondo migliore. Quel breve giro di campo al Soccer City, con gli occhi lucidi per l'emozione, gli è servito per dire che il lungo cammino per la libertà non è ancora finito e probabilmente non finirà mai. Ma varrà sempre la pena percorrerlo. .
Ultimo aggiornamento: Lunedì 12 Luglio 2010, 13:02
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