JIMMY JUMP, IL RE "IMPEGNATO"
DEGLI INVASORI AL MONDIALE - VIDEO

JIMMY JUMP, IL RE "IMPEGNATO" DEGLI INVASORI AL MONDIALE

di Enrico Chillè
Ora tutto il mondo imparer a conoscerlo. Già, perché il nostro connazionale Mario Ferri, il fan di Cassano, avrebbe potuto togliergli visibilità e notorietà. Ma Jimmy Jump, al secolo Jaume Marquet i Cot, ha voluto far sapere a tutti che il re degli invasori è solo uno: lui stesso, 36enne agente immobiliare con la mania dell'irruzione negli eventi, sportivi e non. Catalano e tifoso del Barcellona, si è reso famoso nel 2004, invadendo il circuito di Montmelò alla griglia di partenza durante il Gran Premio di Formula 1. Ma nello stesso anno non si è fermato lì: ancora infuriato per il tradimento di Figo (passato dal Barça al Real Madrid), invase il campo durante la finale dell'Europeo tra Portogallo e Grecia, a Lisbona, per avvicinarsi all'asso portoghese e lanciargli contro una bandiera dei blaugrana (e successivamente gettarsi follemente contro la rete della porta).  Da quel momento diventa un simbolo dei tifosi del Barcellona e dell'antimadridismo, e la sua carriera di invasore conobbe altri momenti di gloria: nel 2005 invase il campo durante il "Clasico", poi l'anno successivo, durante la gara di Champions League tra Villarreal e Arsenal, si presentò in campo con la maglia del Barcellona e il numero 14 di Henry, chiaro invito a trasferirsi in Spagna, cosa poi realmente successa due anni dopo.  Jimmy Jump non si ferma certo qui: nella finale di Champions League 2006-2007, ad Atene, tra Milan e Liverpool, entrò in campo con una bandiera greca, e nell'estate 2007, dopo un gol di Messi al Bayern Monaco si avvicinò all'asso argentino per mettergli in testa la barretina, il cappello tipicamente catalano che sempre lo ha accompagnato nelle sue apparizioni. Agli Europei del 2008, poi, durante la semifinale Germania-Turchia, a Basilea, entrò in campo con una bandiera del Tibet e una maglia con la scritta "Tibet is not China". Indubbiamente, Jimmy Jump ha sempre mostrato un forte attivismo politico e sociale, e non solo per quanto riguarda l'indipendentismo catalano. La stagione successiva altre invasioni: durante la partita Barcellona-Racing Santander (prontamente bloccato da Samuel Eto'o) e nella finale della Coppa del Mondo di rugby tra Inghilterra e Sudafrica. Nel 2009 è al Roland Garros, e nella finale maschile entra in campo e corre verso Federer, tentando di mettere anche a lui una barretina ma venendo bloccato e in seguito arrestato. I vari problemi legali non lo fermano, ed ecco che a giugno di quest'anno irrompe durante la diretta in eurovisione del Festival Europeo della Canzone, durante la performance dello spagnolo Daniel Diges, in Norvegia. Segue l'arresto, la multa e il rischio di un incidente diplomatico tra Spagna e Norvegia. Tutto risolto in tempo per andare a Johannesburg e ribadire che, al confronto, Mario Ferri è un pivellino: invasione prima della finalissima e tentativo di mettere la barretina anche alla Coppa del Mondo, con una maglietta che riporta la scritta: "Jimmy Jump contro il razzismo", ovviamente a caratteri blaugrana. Jimmy non è riuscito nel suo intento, bloccato dagli uomini della sicurezza, ma il suo gesto simbolico rispecchia quanto si è visto dopo: Spagna sul tetto del Mondo, e con i vari Puyol, Piqué, Iniesta, Xavi, Pedro, Busquets, il neo-acquisto Villa e il canterano Fabregas, la Coppa è anche e soprattutto blaugrana. .
Ultimo aggiornamento: Lunedì 12 Luglio 2010, 22:48
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